Riassunto analitico
L’obbligo vaccinale contro il SARS-CoV-2 è al centro del dibattito politico e giuslavoristico da più di un anno, e diverse sono le opinioni emerse sul tema, soprattutto in merito alla legittimità di tale obbligo. L’obiettivo di questo elaborato è quello di analizzare la normativa vigente in materia, integrandola con le risultanze giurisprudenziali, per tentare di comprendere se, e a quali condizioni, sia possibile qualificare la vaccinazione contro il Coronavirus un requisito essenziale per l’esercizio dell’attività lavorativa. Il primo capitolo si concentra sulla possibilità per lo Stato di prevedere l’obbligatorietà di determinato trattamento sanitario, come anche il vaccino contro il SARS-CoV-2. Dalla disamina delle principali norme e pronunce giurisprudenziali in materia, risulta che un trattamento sanitario può essere imposto soltanto dalla legge o atti aventi forza di legge qualora vengano osservati il limite del rispetto della persona umana e le procedure volte alla manifestazione del consenso informato. Ulteriore fondamentale requisito è che il trattamento sia determinato e che dalla sottoposizione ad esso non derivi un pregiudizio per la salute del soggetto. Chiarito quindi che la previsione di un trattamento sanitario come obbligatorio è legittima, il secondo capitolo dell’elaborato si interroga sull’opportunità di far derivare un obbligo di vaccino contro il SARS-CoV-2 già dal contratto di lavoro, in assenza quindi di leggi puntuali, avendo riguardo alla normativa generale, ed in particolar modo agli articoli 2087 c.c., 279 d.lgs. 81/2088 e 20 TUSL. Segue un’analisi di quelle che potrebbero essere le modalità operative di tale obbligo, in particolar modo in relazione all’aspetto della tutela della privacy del dipendente, e le eventuali conseguenze della mancata ottemperanza. L’ultimo capitolo si occupa invece di esaminare la normativa emergenziale, e nello specifico i decreti-legge n. 44/2021, n. 111/2021, n. 127/2021, n. 172/2021 e il recentissimo n. 1/2022, i quali hanno imposto l’obbligo vaccinale per alcune categorie di lavoratori e l’obbligo di esibizione della certificazione verde per altre. Alla data attuale non è semplice trarre conclusioni inconfutabili. Ciò che è sicuro è che sarebbe auspicabile un intervento della Corte costituzionale a proposito della legittimità dell’obbligo e del legislatore per fare chiarezza sui punti incerti.
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