Riassunto analitico
Numerosi sono gli studi condotti sulla genesi e l’evoluzione degli statuti, comunali e signorili, della penisola. Frutto di una consolidata prassi giuridica che trae origine nel diritto romano, la legislazione di Antico regime è l'espressione più significativa della storia italiana dal basso medioevo fino all’epoca moderna, costituendo la base del diritto moderno. Gli Statuti di una signoria, di un libero comune o di un piccolo centro rurale sono eccezionali tesori di identità e cultura giuridica, benché di non immediata compressione, se non si dispongono delle necessarie chiavi di lettura. Utile, al processo di studio, è porsi alcuni interrogativi-guida utili all’analisi storico-giuridica del microcosmo legislativo statutario. Pertanto è anzitutto necessario comprendere il contesto storico che ha prodotto un determinato assetto giuridico, definendone i contorni ed evidenziando le derivazioni che ne stabilirono la genesi. L’analisi storico critica fungerà da base al più complesso studio delle fonti archivistiche, in particolare delle differenti redazioni statutarie, laddove conservatesi, cercando di ricostruire la cronotassi delle singole edizioni. Così predisposto lo studio statutario potrà entrare nel merito delle singole norme, cogliendone la ratio giuridica in rapporto con la cultura dell’epoca e con l’evoluzione legislativa. Il presente elaborato si pone l’obbiettivo di analizzare le fonti statutarie del territorio di Correggio, fra i secoli XVI e XVII. Antichissimo feudo imperiale, lo stato correggese fu per oltre sette secoli governato dai da Correggio, fra le più illustre famiglie del basso medioevo padano, dapprima signori, poi conti ed infine principi di Correggio. Protagonisti dell’epoca comunale, dopo aver inutilmente tentato di imporre il proprio dominio sul cuore della valle del Po, i da Correggio concentrarono i loro sforzi intorno all’omonimo borgo fortificato, fervente centro culturale ed economico che assurse al rango di città nel 1559. Grazie all’esperienza amministrativa del casato, la città di Correggio sin dal XIV secolo fu dotata di statuti, in seguito interessati da tre principali riforme, a noi note: 1538, 1567 e 1615, pochi mesi prima dell’erezione dello stato a principato dell’impero. Grazie al ritrovamento negli archivi storici comunali di una copia dello statuto riformato da Giovanni Siro da Correggio d’Austria, primo ed unico principe regnate del casto, è stato possibile ricostruire la forma ultima delle redazioni statutarie antiche, prima dell’edizione a stampa dello stesso, avvenuta nel 1675 sotto il dominio estense. Lo studio si conclude con l’analisi della giustizia criminale del principato di Correggio come pervenutaci nell’edizione a stampa dello statuto. I reati e le rispettive pene previste dal codice, senza tralasciare gli ordinamenti processuali, consentono al lettore di comprendere come la giustizia criminale correggese fosse in linea con le più evolute esperienze dell’epoca.
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