Riassunto analitico
L’elaborato offre un’analisi organica della disciplina della protezione internazionale nel diritto dell’Unione europea, alla luce del funzionamento del Sistema Europeo Comune di Asilo. L’indagine ha inizio con l’inquadramento del diritto di asilo a livello internazionale, evidenziandone l’evoluzione dalle tradizionali forme di tutela al quadro giuridico delineato dalle fonti convenzionali e consuetudinarie pertinenti, tra cui, in primis, la Convenzione di Ginevra del 1951 sullo status dei rifugiati. Prioritaria attenzione è riservata al principio di non-refoulement e alla sua significativa evoluzione giurisprudenziale, in cui la politica comune dell’Unione europea in materia di asilo trova la sua stessa ragion d’essere. La trattazione, dopo aver ripercorso i momenti chiave che hanno caratterizzato la progressiva definizione delle competenze dell’Unione europea in materia di asilo, si focalizza sulle forme di protezione internazionale riconosciute dall’ordinamento europeo. Ampio spazio è dedicato all’esame della direttiva 2011/95/UE, che disciplina il riconoscimento degli status di rifugiato e di titolare di protezione sussidiaria nonché il contenuto della relativa protezione, e alla direttiva 2001/55/CE sulla concessione della protezione temporanea, approfondendone la recente applicazione in relazione all’invasione russa dell’Ucraina del 2022. La disamina si conclude con l’esposizione della procedura comune per il riconoscimento e la revoca della protezione internazionale, ponendo in rilievo i profili critici emersi con riferimento all’implementazione del c.d. sistema Dublino (regolamento n. 604/2013) e delle procedure accelerate e di frontiera (direttiva 2013/32/UE). Parallelamente, nel corso dell’intera trattazione, l’attuale disciplina è raffrontata con le principali innovazioni introdotte dal nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo, i cui strumenti attuativi, formalmente entrati in vigore nel 2024, diverranno applicabili a partire da giugno e luglio 2026.
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