Riassunto analitico
L'iperplasia prostatica benigna è la più frequente causa di sintomi delle basse vie urinarie, causando discomfort e abbassamento della qualità della vita. Il 50% a 60 anni e il 90% a più d 70-80 presentano IPB. L'eziologia è sconosciuta, ma il diidrotestosterone, DHT, rappresenta una condizione necessaria ma non sufficiente per il suo sviluppo. Altri fattori coinvolti sono estrogeni, fattori di crescita, infiammazione e sistemi di controllo locali. I sintomi più frequentemente lamentati sono pollachiuria, nicturia e urgenza minzionale. La diagnosi è basata su un'accurata anamnesi che punta a differenziale le possibili altre cause dei LUTS, completata dal questionario IPSS; un esame obiettivo approfondito con particolare attenzione a pelvi e addome; esami di laboratorio, soprattutto analisi urine e PSA; l'imaging, principalmente controllo ecografico per misurare il volume prostatico. Il trattamento in caso di sintomi lievi-moderati che non sono fastidiosi per il paziente consiste in watchful waiting e autogestione. In caso di sintomi moderati-severi si passa alla terapia farmacologica: alfa-1-litici, inibitori della 5-alfa-reduttasi, inibitori della 5 fosfodiesterasi o associazioni. In caso di fallimento della terapia farmacologica o di complicanze dell'iperplasia si passa a trattamento chirurgico, che può essere endoscopico o open. Background: La TURP è il gold standard del trattamento chirurgico dell’IPB dalla sua introduzione, in alternativa era possibile eseguire un intervento open per prostate di dimensioni maggiori. Recentemente, per le prostate di volumi maggiori di 80 mL sono state introdotte le tecniche enucleative endoscopiche che offrono risultati paragonabili all’intervento open con rischi ridotti. Obiettivo: Lo scopo dello studio è paragonare i risultati ottenuti nel controllo dei sintomi dell'IPB. La BIPOLEP e la THULEP, tecniche recentemente introdotte nella nostra realtà locale, sono state confrontate con la TURP, presa come tecnica di riferimento, per valutare la validità delle tecniche enucleative endoscopiche in chirurghi all’inizio della loro curva di apprendimento. In particolare, l’obiettivo era sapere se i risultati ottenuti con queste fossero simili a quelli ottenuti con la tecnica con cui i chirurghi hanno più esperienza, la TURP, nonostante si intervenga su prostate di volumi diversi nei due casi. Materiali e metodi: Sono stati arruolati 57 pazienti nello studio operati con una delle 3 tecniche dal 2018 al 2022: 18 nella BIPOLEP; 9 nella ThuLEP; 30 nella TURP. Non sono state trovate differenze statisticamente significative nei diversi gruppi per i dati anamnestici, se non per il volume prostatico. Risultati e limiti: I tempi chirurgici sono risultati essere molto maggiori nelle enucleazioni endoscopiche (170.5 ± 60.9 per BIPOLEP; 104.4 ± 51.9 per ThuLEP) rispetto alla TURP (74 ± 33.1). Questo dato è spiegabile dalla differenza di volumi prostatici indicati nei diversi trattamenti. L’IPSS, l’IIEF-5 e i giorni di degenza sono risultati simili. I limiti dello studio dipendono dalla natura retrospettiva per cui non è stato possibile reperire dati utili al confronto come QMax, PSA, RPM e del basso numero di pazienti arruolati nello studio. Conclusioni: BIPOLEP e ThuLEP permettono di ottenere risultati simili alla tecnica standard in tempi sovrapponibili a fronte di adenomi maggiori.
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