Riassunto analitico
La Risonanza Magnetica per Immagini (RM), tecnica diagnostica in larga diffusione in ambito medico, comporta un’esposizione a livelli significativi di campi elettromagnetici, ed in particolare di campo magnetico, negli operatori. In vari studi in questi operatori è stata osservata la comparsa di vari sintomi sensoriali quali vertigini, cefalea, nausea, sensazione di sapore metallico, fosfeni ed altri, ritenuti la conseguenza di una stimolazione diretta dell’apparato neurosensoriale da parte del campo magnetico indotto dalle apparecchiature. I sintomi, considerati rapidamente e totalmente reversibili in seguito all’interruzione dell’esposizione, sono variabili tra i diversi operatori per tipologia, intensità e fattori che contribuiscono alla loro comparsa. Attraverso uno studio osservazionale retrospettivo è stato indagato un gruppo di operatori di RM per valutare la tipologia dei sintomi riferiti, la loro prevalenza, la frequenza di comparsa ed i fattori associati. Lo studio, multicentrico, è stato condotto in sei strutture ospedaliere e di ricerca sul territorio italiano. E’ stata raccolta una casistica di 240 operatori di RM e altro personale tecnico e sanitario impiegato negli stessi dipartimenti di età media di 42.4±10.1 anni, con un’età minima di 26.0 e massima di 65.0 anni, e di sesso maschile per il 45 %. Gli operatori esposti ai campi elettromagnetici indotti dalla RM erano 177, i controlli 63. Sulla base dei dati della letteratura precedente è stato preparato un questionario sulla esposizione, sui sintomi soggettivi lamentati, la loro intensità e frequenza e su altri fattori di rilievo, che è stato poi raccolto in tutto il campione. Negli operatori esposti i risultati hanno dimostrato un aumento tendenziale del numero complessivo di sintomi negli operatori esposti in funzione della potenza dell’apparecchiatura utilizzata, ma risultano essere influenzati dallo stress occupazionale.
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