Riassunto analitico
INTRODUZIONE: la terapia ormonale adiuvante con inibitori dell’aromatasi (AI) ha incrementato significativamente la sopravvivenza delle donne affette da carcinoma mammario, tuttavia il loro utilizzo è associato, tra gli altri, allo sviluppo di un'osteoporosi secondaria, definita come cancer treatment induced bone loss (CTIBL). L'effetto è secondario al blocco della produzione di estrogeni nei tessuti periferici che induce un calo significativo dei livelli circolanti di tali ormoni associato ad un maggiore riassorbimento osseo e aumentato rischio di frattura. Al fine di ridurre tale rischio per queste pazienti è indispensabile delineare al contempo un trattamento idoneo a favorire la salute dell'osso. Come indicato dalle linee guida della European Society for Medical Oncology (ESMO). Queste considerazioni hanno avuto un ruolo nella definizione dei criteri per la rimborsabilità dei farmaci per l’osteoporosi in Italia, nota 79, della Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). L’aggiornamento del 2017 della Nota 79 autorizza l'oncologo a prescrivere e rimborsare vari farmaci antiriassorbitivi per pazienti in corso di blocco ormonale adiuvante. Tuttavia la regione Emilia Romagna riconosce solo in parte la prescrivibilità da parte dell’oncologo e al fine di permettere una migliore gestione delle pazienti è stato creato pertanto un percorso multidisciplinare che prevede la collaborazione di oncologi ed esperti del metabolismo minerale, atta alla migliore definizione del rischio fratturativo e alla sua prevenzione. MATERIALI E METODI: nel presente studio vengono riportati i dati preliminari di un nuovo percorso assistenziale, con approccio multispecialistico, recentemente attivato presso il Centro Oncologico del Policlinico di Modena, che ha lo scopo di identificare le pazienti a maggiore rischio di frattura nella popolazione affetta da tumore della mammella, per la prevenzione delle fratture. Le pazienti a maggior rischio, identificate tramite un questionario, la valutazione della mineralometria ossea ed esami del turn over osseo, vengo prese in carico per la prevenzione della CTIBL. RISULTATI: delle 6 pazienti con DXA lombare < -3 sono stati valutati i fattori di rischio correlati: in 1 caso era correlato alle 9 gravidanze con un allattamento di circa 1 anno per 7 figli; in 2 casi ad una BMI di 20 kg/m2 ed ipercalciuria, in un caso a menopausa precoce (37 anni) ed ipercalciuria mentre in 2 casi non è stato individuato il fattore di rischio correlato. DISCUSSIONE E CONCLUSIONI: in considerazione della complessità delle pazienti prese in carico riteniamo che un approccio multidisciplinare garantisca la migliore gestione delle pazienti e delle terapie a disposizione con lo scopo di ridurre il rischio di frattura.
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