Riassunto analitico
Questa tesi esamina l'intersezione tra disturbi mentali, pericolosità sociale e l'approccio terapeutico delle Residenze per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS) in Italia, integrando le prospettive delle neuroscienze. Il primo capitolo fornisce un contesto storico e giuridico dei disturbi mentali, esplorando come questo concetto si sia evoluto nel tempo. Inoltre, viene rimarcato il loro rapporto con la criminologia. Il secondo capitolo analizza il ruolo del sistema giuridico, nel trattare individui con disturbi mentali, e il suo legame con le neuroscienze, esaminando come i recenti progressi in questo campo abbiano arricchito la comprensione dei disturbi mentali. Si esplora, inoltre, come l'integrazione delle neuroscienze possa migliorare la personalizzazione dei trattamenti, la valutazione del rischio e la riabilitazione dei pazienti. Il terzo capitolo pone l’accerto sulla pericolosità sociale, sottolineando in che modo le scoperte neuroscientifiche possono influenzare la sua valutazione. Nel quarto capitolo viene analizzato il ruolo del sistema giuridico nel trattare individui con disturbi mentali, con particolare attenzione alle leggi italiane passate e alla creazione delle REMS, valutando le loro pratiche terapeutiche e di gestione della pericolosità sociale. Infine, la tesi conclude con una discussione sulle implicazioni delle neuroscienze per le future politiche e pratiche terapeutiche. Si riflette sull'importanza di un approccio integrato che consideri sia le esigenze terapeutiche dei pazienti che la sicurezza della società, enfatizzando il ruolo delle neuroscienze nell'informare e guidare tali pratiche. Questa ricerca fornisce un contributo significativo alla comprensione dell'interazione tra disturbi mentali, pericolosità sociale e le pratiche terapeutiche, offrendo nuove prospettive per il trattamento degli individui con disturbi mentali all'interno del sistema giudiziario e sanitario.
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