Riassunto analitico
L’intento del seguente elaborato è quello di analizzare la nozione di schiavitù nella sua nuova accezione , che porta a classificare il fenomeno come “nuove forme schiavitù”. Si vuole quindi esaminare gli strumenti di contrasto alle “nuove forme di schiavitù” alla luce delle più importanti Convenzioni internazionali ed europee, analizzando inoltre la giurisprudenza in merito. All’interno della tesi sono approfondite, al fine di comprendere la declinazione del concetto di “nuove forme di schiavitù”, la “Convenzione concernente la schiavitù” della Società delle Nazioni e la relativa “Convenzione Supplementare”, la “Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo” e i due patti ONU, la “Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e della libertà fondamentali” e la “Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea”. Tali Convenzioni vengono esaminate alla luce di nuove tendenze interpretative e della giurisprudenza più attuale come fornita dalla Corte europea dei diritti umani nei casi “Siladin contro Francia” e “Rantsev contro Cipro e Russia”. L’analisi è volta a comprendere se tali strumenti di contrasto a livello internazionale ed europeo possano rivelarsi adeguati nei tempi moderni. In ragione del fatto che le “nuove forme di schiavitù” sono fonte di grande lucro, spesso le organizzazioni criminali transnazionali si pongono autrici di reati riconducibili ad esse, rendendo il fenomeno di ancor più difficile eliminazione. Si analizzano , di conseguenza, gli strumenti di contrasto alle reti criminali e ci si interroga sulla loro effettività. Sul piano internazionale si analizza in particolar modo la Convenzione di Palermo e gli strumenti che fornisce di contrasto alle reti criminali, soprattutto alla luce di una sua più recente lettura. Sul piano europeo viene trattata la decisione quadro 2008/841 GAI e le sue prospettive di riforma. Da ultimo si analizza una delle “nuove di nuove schiavitù” più diffuse ai nostri tempi quale la tratta di esseri umani, la quale è spesso posta in essere da organizzazioni criminali transnazionali. Sul piano internazionale è analizzato il Protocollo addizionale alla Convenzione di Palermo concernente la tratta di esseri umani e, in ambito europeo, la direttiva 2011/36 UE e la “Convenzione del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani” . Anche per quanto attiene la tratta di esseri umani si vuole indagare se gli strumenti di contrasto risultino adeguati e quali siano quelli di cui si auspica l’adozione.
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