Riassunto analitico
La valutazione neurologica della pupilla ha sempre fatto parte della pratica clinica moderna, tuttavia, la valutazione pupillare visiva da parte dell’operatore sanitario presenta alcune problematiche legate alla natura soggettiva di questo esame. La pupillometria automatizzata quantitativa ad infrarossi è caratterizzata da maggiore accuratezza, oggettività e replicabilità della misurazione pur rimanendo una procedura non invasiva. Vari parametri pupillari sono presi in considerazione dallo strumento dedicato tra cui diametro massimo, diametro minimo, velocità di contrazione ed altri, che vengono sintetizzati in un valore compreso tra 0 e 5 definito Neurological Pupil Index (NPI). L’interesse crescente verso nuove metodiche non invasive di monitoraggio del paziente affetto da danno a carico del sistema nervoso centrale è spiegabile dai vantaggi offerti da tali metodiche rispetto a metodiche tradizionalmente più adottate che possono richiedere strumentazione costosa o procedure invasive, come per esempio nel caso del monitoraggio della pressione intracranica. Risulta quindi di essenziale importanza indagare la validità di tali metodiche e la loro possibile utilità applicativa clinica. I meccanismi eziologici per cui si verificano alterazioni della funzionalità pupillare possono essere diversi. In questa analisi sono stati presi in esame 355 pazienti ricoverati nell’unità di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Sant’Agostino Estense di Baggiovara affetti da un ampio numero di patologie di interesse anestesiologico-rianimatorio e/o neurochirurgico, tra cui arresto cardiaco, stroke, trauma cranico, emorragia subaracnoidea, emorragia subdurale ed altre. Le misurazioni con il pupillometro sono state raccolte prospetticamente a partire dal 9/08/2019. Per questa analisi si sono considerate le misurazioni raccolte fino al 30/03/2022. I parametri principali presi in esame sono sesso ed età del paziente, patologia presentata, valore medio delle misurazioni con il pupillometro, sopravvivenza e durata del ricovero. Dall’analisi dei dati si evince una correlazione statisticamente significativa tra valori alterati di NPI e prognosi sfavorevole. Inoltre, il trauma cranico e l’emorragia cerebrale sembrano avere un impatto maggiore sulla funzionalità pupillare rispetto alle altre patologie. Nonostante non esistano ancora linee guida di trattamento basate sulla pupillometria supportate da evidenza scientifica, si ritiene che questa metodica possa acquisire rilevanza clinica in associazione ad altri metodi non invasivi di monitoraggio del paziente con strumenti di imaging.
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