Riassunto analitico
Background: Nel 2020, il tumore al polmone ha colpito circa 2.2 milioni di persone nel mondo, rappresentando l’11.4% di tutti i tumori diagnosticati, venendo superato solo dal tumore della mammella con l’11.7% di nuove diagnosi. La neoplasia polmonare rimane la prima causa di morte oncologica. Il trattamento terapeutico varia a seconda dello stadio di malattia: in generale, le neoplasie possono essere distinte in “operabili” e “inoperabili”. Per quanto riguarda le neoplasie inoperabili il trattamento radioterapico stereotassico (SBRT) ha assunto un ruolo importante per il controllo locale della malattia. Inizialmente la radioterapia stereotassica veniva utilizzata prevalentemente per neoplasie polmonari periferiche, in quanto diversi studi hanno mostrato una tossicità di grado elevato nel trattamento dei tumori centrali per via della vicinanza delle lesioni agli organi mediastinici. Tuttavia, nessuno degli studi aveva analizzato dettagliatamente la relazione tra frazionamento della dose, volume irradiato e tossicità. Negli ultimi anni lo sviluppo tecnologico delle attrezzature radioterapiche e l’utilizzo di nuovi regimi radioterapici più frazionati ha consentito l’ampliamento di questa tecnica a lesioni posizionate in sede centrale. Scopo: Valutare la tossicità acuta e tardiva nei pazienti trattati con radioterapia stereotassica su neoplasie polmonari centrali primitive o secondarie, ricercando anche eventuali fattori di rischio e fattori protettivi che influenzino l’insorgenza degli effetti collaterali. Gli obiettivi secondari dello studio mirano a valutare la sopravvivenza globale dei pazienti e il controllo locale della malattia.
Materiali e metodi: Sono stati inseriti nello studio retrospettivo 54 pazienti, di cui 35 trattati per tumore primitivo e 19 trattati su una lesione secondaria a un tumore primitivo a partenza extratoracica. Tutti i pazienti sono stati stadiati secondo l’ottava classificazione TNM e sono stati valutati il sesso, performance status, il lato della neoplasia, la distanza del tumore dall'organo a rischio più vicino (distanza media di 2,8 cm) e la dimensione della lesione (diametro medio di 22 mm). Prima del trattamento radioterapico 13 pazienti sono stati sottoposti a chemioterapia neoadiuvante e 2 pazienti hanno effettuato un trattamento immunoterapico concomitante. Il trattamento con SBRT è stato erogato con una dose totale mediana di 60 Gy (range: 30-70 Gy), e dose per frazione mediana di 7,5 Gy/fr (range: 5-12 Gy/fr).
Risultati: I pazienti che hanno sviluppato una tossicità acuta sono stati 28. In tutti i casi la tossicità acuta è stata di grado 1 o 2, per cui nessun paziente ha manifestato un effetto collaterale acuto grave (grado ≥3). 15 pazienti hanno sviluppato una tossicità tardiva, tra cui 3 casi di grado 3. Nessun paziente ha manifestato una tossicità tardiva di grado 4 o 5. La tossicità tardiva è comparsa in media dopo 320 giorni dalla fine del trattamento radioterapico (range: 21-924 giorni). La sopravvivenza globale (OS) media è risultata di 46,5 mesi e l' OS a 1, 3 e 5 anni era rispettivamente di 90,4% (±4,1%), 57,6% (±7,6%) e 33,7% (±11,8%).
Conclusioni: La radioterapia stereotassica su lesioni neoplastiche centrali in pazienti accuratamente selezionati presenta un ottimo profilo in termini di sicurezza ed efficacia. Ulteriori studi sono necessari per stabilire le dosi, i volumi e le tolleranze tissutali ottimali per SBRT in questa popolazione di pazienti.
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