Tipo di tesi |
Tesi di laurea magistrale |
Autore |
ALFANO, ANTHONY
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URN |
etd-02122018-142915 |
Titolo |
Omicidio stradale e lesioni personali stradali. Profili teorici e problemi pratici della nuova disciplina. |
Titolo in inglese |
Road homicide and personal injury. Theoretical profiles and practical problems of the new discipline. |
Struttura |
Dipartimento di Giurisprudenza |
Corso di studi |
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04) |
Commissione |
Nome Commissario |
Qualifica |
DONINI MASSIMO |
Primo relatore |
DIAMANTI FRANCESCO |
Secondo relatore |
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Parole chiave |
- colpa cosciente
- dolo eventuale
- incidente stradale
- lesioni
- omicidio
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Data inizio appello |
2018-03-05 |
Disponibilità |
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Data di rilascio | 2058-03-05 |
Riassunto analitico
La circolazione stradale rappresenta ormai da tempo uno dei settori in cui si registra il più alto numero di reati colposi contro la vita o l'incolumità individuale. A livello legislativo, in Italia, tale fenomeno venne affrontato per la prima volta nel 1964, periodo in cui si riunì la commissione in sede legislativa e il cui esito portò all'emanazione della prima legge che si occupò di punire in modo specifico i reati derivanti dalla circolazione stradale con la modifica degli articoli 589 e 590 del codice penale riguardanti rispettivamente l'omicidio e le lesioni colpose. Solo nel 2001, nel tentativo di incidere sull'intollerabile tributo annuale di vittime derivanti dalla criminalità stradale, iniziarono i lavori preparatori della commissione in sede referente che portarono all'emanazione della legge 106 del 2006 che prevedeva l'innalzamento delle pene per i reati derivante da circolazione stradale; pene che furono inasprite ulteriormente con la novella del 2008 (legge 125 del 2008) la quale introdusse altresì l'aggravamento per l'uso di sostanze da parte del soggetto posto alla guida. Con la Legge 41 del 2016, le istituzioni hanno hanno ritenuto di dare una risposta più consona al grave fenomeno della incidentalità stradale introducendo i nuovi articoli del codice penale ( 589-bis, 589-ter, 590-bis, 590-ter, 590-quater, 590 quinques) e apportando delle modifiche sia al codice di procedura penale sia al codice della strada con sanzioni molto più severe soprattutto se conseguenti a guida in condizioni psicofisiche alterati ( alcool e droga ). Una legge, quella sul nuovo omicidio stradale, che ha dato ampio spazio alle critiche da parte dei più importanti giuristi circa la necessità dell'inasprimento delle pene come risoluzione al fenomeno sempre più dilagante ma che avuto anche un altrettanta ampia approvazione da parte di chi sento il bisogno di giustizia, riferendomi in particolare modo ai familiari delle vittime, che in passato hanno assistito a condanne con pene irrisorie. E proprio perché si è aperto tale divario che si è scelto di confrontarci con gli altri Stati dell'Unione Europa, per capire quali strumenti quest'ultimi siano riusciti a utilizzare per meglio affrontare questa piaga sociale, ritenuta mondiale prima ancora che europea. La legge n. 41 del 2016 dovrebbe inoltre porre fine, almeno nell’ambito della circolazione stradale, al discrimen tra dolo eventuale e colpa cosciente in considerazione del fatto che negli ultimi anni la giurisprudenza ha mostrato un’apertura sempre più convinta verso un’imputazione a titolo di dolo eventuale. Tuttavia se ciò in alcuni casi appariva necessario, molte altre volte tale condanna è apparsa frutto di una scelta meramente simbolica, in cui la magistratura riteneva le pene previste non proporzionate rispetto al disvalore dei fatti commessi. Una legge comunque che a distanza di un anno ha portato a un trend positivo, secondo i dati raccolti dagli incidenti stradali rilevati dalla Polizia Stradale e dai Carabinieri, raggiungendo quindi un ragionevole successo. Tuttavia bisogna tenere in considerazione che, al fine di salvaguardare l’incolumità pubblica e la vita umana, prima ancora che potenziare l’azione repressiva bisogna incidere maggiormente su quella preventiva e mi riferisco nello specifico a maggiori controlli da parte degli organi di Polizia, ad attuare una linea dura nei confronti di chi alla guida si distrae per l’utilizzo del cellulare ipotesi non presa in considerazione dalla nuova legge nonostante oggi sia la prima causa dei sinistri stradali e per concludere una piu efficace e capillare azione di persuasione e di stimolo nell’osservanza delle norme esistenti o di prossima emanazione per i singoli utenti della strada.
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Abstract
Road traffic has long been one of the sectors in which there is the highest number of culpable offenses against life or personal safety. At the legislative level, in Italy, this phenomenon was dealt with for the first time in 1964, when the committee met in legislative session and the outcome of which led to the issuance of the first law that was specifically to punish the crimes arising from road traffic with the modification of articles 589 and 590 of the penal code concerning respectively homicide and negligent injuries. Only in 2001, in an attempt to affect the intolerable annual tribute of victims deriving from road crime, began the preparatory work of the commission in the referent that led to the enactment of the law 106 of 2006 which provided for the increase of penalties for crimes deriving from road traffic; sentences that were further exacerbated by the 2008 novel (law 125 of 2008) which also introduced the aggravation for the use of substances by the subject placed at the helm.
With Law 41 of 2016, the institutions have decided to give a more appropriate response to the serious phenomenon of road accidents by introducing new articles of the Criminal Code (589-bis, 589-ter, 590-bis, 590-ter, 590- quater, 590 quinques) and making changes to both the code of criminal procedure and the highway code with much more severe penalties, especially if resulting in driving under altered psychophysical conditions (alcohol and drugs).
A law, the one on the new road killing, which gave ample space to criticism by the most important jurists about the need for the erosion of penalties as a solution to the phenomenon increasingly rampant but also had a similar approval by those who feel the need for justice, referring in particular to the families of the victims, who in the past have witnessed sentences with derisory sentences. And because it is open that gap that you have chosen to deal with the other EU Europe, to understand what instruments the latter were able to use to better address this social scourge, which is considered the world even before the European.
The law n. 41 of 2016 should also put an end, at least in the context of road traffic, to the discrimina- tion between possible fraud and conscious guilt, in consideration of the fact that in recent years jurisprudence has shown an ever more convinced openness towards an imputation by way of malice if any. However if this appeared necessary in some cases, many other times that conviction has appeared result of a purely symbolic choice, in which the judiciary believed the penalties are not proportionate with respect to the negative value of the acts committed.
A law, however, that after a year has led to a positive trend, according to data collected from road accidents detected by the Traffic Police and the Carabinieri, thus reaching a reasonable success. However, it must be taken into account that, in order to safeguard public safety and human life, even before reinforcing the repressive action we need to have a greater impact on preventive action and I refer specifically to greater controls by the police, to implement a hard line against those who drive distracting for the use of mobile phone hypothesis not taken into account by the new law despite today is the first cause of road accidents and to conclude a more effective and widespread action of persuasion and stimulation in the compliance with existing or forthcoming regulations for individual road users.
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