Riassunto analitico
La fitoterapia può svolgere oggi un ruolo importante per la salute femminile. Dopo un temporaneo appannamento in cui la produzione e il consumo di farmaci ha messo in ombra il potenziale della fitoterapia, le piante hanno ripreso a far parte della vita quotidiana della donna. Queste si sono dimostrate capaci di prevenire e controllare i disturbi conseguenti all’avanzare dell’età, cosi come sono capaci di potenziare i meccanismi di difesa e prevenire le infezioni. I supplementi specifici variano in base all’età, poiché in sua funzione possiamo distinguere affezioni comuni a tutte le donne. L’età fertile coincide con il primo ciclo mestruale , processo fisiologico che accompagna la donna per tutta la vita fino alla menopausa , in genere intorno ai 50 anni. In questa prima fase le donne utilizzano supplementi come il mirtillo , per le infezioni del tratto urinario, oppure supplementi per la sindrome premestruale (PMS) come l’agnocasto, dong quai, bacca nera di biancospino, zenzero. Le donne gravide hanno utilizzato lo zenzero anche per sopperire le nausee mattutine. Durante l’allattamento vengono utilizzati, per favorire la produzione di latte, rimedi come fieno greco e cardo mariano, anche se tutt’ora studi rigorosi su questi siano scarsi. La fitoterapia risulta centrale nel trattamento della sindrome climaterica, non solo per il controllo della sintomatologia per cui vengono utilizzati prodotti come soia, trifoglio rosso, kudzu, luppolo, agnocasto, semi di lino, epimedio ed erba medica , ma anche per la prevenzione dell’osteoporosi e della patologia cardiovascolare e metabolica. Sempre più frequentemente giungono all’osservazione clinica donne che rifiutano la terapia ormonale sostitutiva (TOS) perché desiderose di cure naturali o donne che desiderano sostituire la terapia già in atto. La minore diffusione della TOS tra le donne risale al 2002 in seguito alla pubblicazione di uno studio , da parte della Women’s Health Initiative , che dimostrava la maggiore incidenza di tumore al seno associato alle terapie ormonali tradizionali. Alcuni prodotti botanici potrebbero avere effetti preventivi per il cancro al seno legati a processi ormonali, chimici, infiammatori e epigenetici. Comprendere il meccanismo delle azioni di questi supplementi porterà a prodotti botanici standardizzati con proprietà di maggiore efficacia, sicurezza e chemio-prevenzione.
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