Riassunto analitico
Il seguente lavoro propone uno studio sul commercio internazionale delle armi convenzionali e sul Trattato, recentemente approvato, che si pone l’obiettivo di regolarlo. Riconoscendo sin dall’inizio le difficoltà connesse al tentativo di trattazione complessiva dell’argomento, si è cercato innanzitutto di fornire dati ed indicazioni utili a circoscrivere il fenomeno del commercio di armi su scala globale. Nella prima parte dell’elaborato si mostra come i dati raccolti dalle fonti hanno permesso di dipingere un quadro generale sui movimenti di armamenti degli ultimi cinquant’anni nel mondo e non solo, evidenziando una totale supremazia negli export delle due superpotenze degli anni della Guerra Fredda. Si racconta successivamente, passo dopo passo, qual è stata l’evoluzione del controllo degli armamenti dalle origini fino al tardo 19^ secolo, analizzando anche come si è sviluppato il controllo delle armi chimiche e nucleari. Si fa riferimento all’impatto del mercato internazionale di armi sulla società, evidenziando lo stretto nesso che esiste tra proliferazione incontrollata di armi e la violazione del diritto internazionale umanitario. Nell’ultima parte del primo capitolo si cercano le ragioni per cui il diritto internazionale deve occuparsi del mercato di armi e deve intervenire affinchè questo risulti quanto più possibile trasparente e controllato, nel rispetto dei principi del diritto internazionale classico e di quello via via accolti dalla Comunità internazionale. Il lavoro prosegue dando conto dei primi tentativi di regolamentazione della materia e sottolineandone i limiti più evidenti. Dopo aver presentato il quadro internazionale e regionale, ci si concentra sulla legislazione italiana in materia di armi. La seconda parte dell’elaborato si sofferma sul processo che ha portato all’adozione dell’Arms Trade Treaty, primo trattato che introduce una regolamentazione vincolante per il commercio di armi convenzionali. In questa sede si vuole infatti tentare di comprendere le necessità sociali ed economiche, gli interessi e le strategie sottese alla specifica regolamentazione contenuta nell’accordo sottoscritto lo scorso aprile. Si analizzano, quindi, il testo e gli articoli del Trattato proseguendo con un’esposizione dei principi, degli obiettivi, degli obblighi e dei divieti presenti nel Trattato, cercando di metterne in evidenza gli aspetti più problematici. Nella terza ed ultima parte, si evidenziano gli aspetti positivi ed innovativi dell’Arms Trade Treaty e, successivamente, i dubbi e le difficoltà interpretative che la lunga e complessa negoziazione non sembra essere riuscita a sciogliere. Si analizza quindi la situazione relativa allo stato delle firme e delle ratifiche, riprendendo gli articoli del Trattato che disciplinano queste due fasi. Infine, a conclusione dell’elaborato, si cerca di offrire una valutazione sul possibile futuro sviluppo dell’ A.T.T. e sull’impatto della sua attuazione sul commercio internazionale di armi. Oppure Nella terza ed ultima parte’ultima si cercano le ragioni per cui il diritto internazionale deve occuparsi del mercato di armi e deve intervenire affinchè questo risulti quanto più possibile trasparente e controllato, nel rispetto dei principi del diritto internazionale classico e di quello via via accolti dalla Comunità internazionale. Il lavoro prosegue dando conto dei primi tentativi di regolamentazione della materia e sottolineandone i limiti più evidenti. Dopo aver presentato il quadro internazionale e regionale, ci si concentra sulla legislazione italiana in materia di armi.
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