Riassunto analitico
INTRODUZIONE: La sclerosi sistemica (SSc) è una malattia cronica del tessuto connettivo caratterizzata da un danno microvascolare diffuso, disregolazione dei fibroblasti con sovrapproduzione di collagene e fibrosi eccessiva della pelle e degli organi interni, oltre a complesse anomalie del sistema immunitario1,2. Il coinvolgimento cardiaco in corso di sclerosi sistemica è una nota complicanza e rappresenta un fattore prognostico negativo per i pazienti essendo associata ad un’aumentata mortalità. SCOPO DELLO STUDIO: Il nostro studio consisteva nel valutare le caratteristiche cliniche dei pazienti afferenti al Centro di Reumatologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, affetti da sclerosi sistemica e coronaropatia ischemica, verificare l’esistenza di una correlazione tra parametri clinici, laboratoristici e strumentali e l’insorgenza di coronaropatia. PAZIENTI E METODI: Sono stati selezionati 35 pazienti, affetti da SSc, afferenti consecutivamente alla Scleroderma Unit della Reumatologia. Nei 35 pazienti selezionati sono stati raccolti e analizzati retrospettivamente i parametri di valutazione clinica generale, quelli sierologici, i dati sulla funzionalità cardiaca e polmonare in un periodo compreso dal gennaio 2010 al gennaio 2018. RISULTATI: i parametri clinici e strumentali che si correlavano significativamente con l’evento morte alla fine del follow-up erano la durata della malattia [0.010], il valore sierico di PCR [p=0.083], un valore alterato di DLCO ad inizio [p=0.02] e fine follow-up [p=0.016], la pressione arteriosa polmonare stimata all’esame ecocardiografico [p=0.030] e capacità vitale forzata valutata alla fine del follow-up [0.016]. Dai risultati emersi, è possibile concludere che la copresenza di complicanze d’organo e soprattutto la presenza di l’ipertensione arteriosa polmonare, condizioni la prognosi dei pazienti con SScMI;
CONCLUSIONI: Nonostante le ridotte dimensioni del nostro campione, i risultati ottenuti sono sovrapponibili in parte con quelli presenti in letteratura, confermando la SSc come una condizione morbosa ad alto rischio di eventi cardiovascolari, indipendentemente dall’associazione ai classici fattori di rischio.
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