Riassunto analitico
In un ormai “antico” documento, anno 1978, Conferenza internazionale di Alma Ata, veniva formalmente approvato il concetto che indicava nei servizi di base il fondamento di ogni sistema sanitario, la sede idonea a garantire l’assistenza integrata a singoli, famiglie e comunità e il ruolo di supporto dell’ospedale, diretto ad assicurare quelle funzioni che, per essere troppo sofisticate o troppo costose, non potevano essere svolte dai servizi di base. Negli anni si è investito sempre più sull’ospedale, divenendo anche simbolicamente il centro della cura, a discapito dell’area territoriale. Questo ha generato una non sempre idonea risposta ai bisogni di quella quota di popolazione che ha tenuto occupati posti letto negli ospedali in carenza di una più semplice e certamente più appropriata assistenza sanitaria e sociosanitaria. Nel Capitolo 1 di questo elaborato di tesi saranno approfonditi gli aspetti definitori delle Cure Intermedie, con un approfondimento sulla tipologia di pazienti destinatari delle cure, sui requisiti costitutivi di queste strutture, il tutto messo in relazione con le relative norme di attuazione. Il Capitolo 2 approfondisce i diversi modelli organizzativi regionali, andando a definirne le caratteristiche, i punti in comune e quelle che sono le peculiarità dei diversi modelli. Nel Capitolo 3 l’elaborato di tesi assume una connotazione pratica e operativa. È stata infatti eseguita un’analisi organizzativa complessa, secondo il modello della pianificazione aziendale di Mintzberg che è riuscita a rappresentare la configurazione organizzativa della Struttura di Lungodegenza PARE dell’Ospedale Civile di Guastalla (A.U.S.L. di Reggio Emilia). Il Capitolo 4 ha definito gli ambiti di applicazione, le fasi operative e le potenzialità della piena trasformazione della Struttura di Lungodegenza da degenza ordinaria a nucleo di Cure Intermedie.
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