Riassunto analitico
Alcuni recenti scandali finanziari hanno messo in evidenza come spesso le imprese preferiscano “ingannare” gli stakeholders tramite trucchi contabili poco eclatanti, rispetto al falso in bilancio, perché non identificabili come reati veri e propri e quindi difficilmente punibili. Tali gimmicks hanno lo scopo di spostare i risultati d’esercizio verso un diverso importo e discendono precipuamente dalla discrezionalità concessa agli amministratori nella valutazione di alcune poste di bilancio. Nella letteratura statunitense assumono il nome di politiche di earnings management. Lo scopo della prima parte della tesi è dunque rispondere a quattro domande: (1) da dove nasce l’earnings management e cos’è (2) quando si presenta, e dunque quali sono le motivazioni sottostanti; (3) in che modo si manifesta; (4) come fronteggiarlo. In ragione alla scarsezza di ricerche condotte in ambito italiano e riguardanti la crisi di impresa, nella seconda parte si condurrà una ricerca empirica volta a comprendere se esiste una relazione fra earnings management e crisi di impresa, rappresentata dal concordato preventivo, su un gruppo di dieci imprese italiane. I risultati mettono in evidenza l’esistenza di manovre contabili, sui principali valori soggettivi di bilancio, volte al tentativo di ritardare la crisi di impresa.
Relatore: Stefano Montanari
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