Riassunto analitico
In primo luogo può parlarsi di leale collaborazione intersoggettiva, ponendo l'attenzione sui rapporti intercorrenti tra lo Stato e le Regioni (e gli altri enti territoriali) e gli ambiti che delineano le rispettive competenze. In questo senso tale principio contraddistingue l’operato di Stato, Regioni ed enti locali nelle materie in cui i rispettivi interessi e competenze si intersecano sino a sovrapporsi. Secondariamente può parlarsi anche di leale collaborazione interorganica, soffermandosi in questa seconda prospettiva sulle relazioni e sulle reciproche interferenze tra i Poteri dello Stato. In questo senso la leale collaborazione esprime la necessità che i rapporti tra gli organi dell'apparato statale, che delineano la forma di governo di una Stato, siano improntati alla cooperazione reciproca. Assente nella formulazione originaria del nostro testo costituzionale, il principio di leale collaborazione è emerso inizialmente attraverso numerose sentenze della Corte Costituzionale, che con le sue pronunce non ha inventato, ma semplicemente portato in superficie un principio presente nel nostro ordinamento, per poi trovare, nella prospettiva intersoggettiva, un riconoscimento esplicito grazie all'intervento del legislatore costituzionale, a seguito della riforma del titolo V della Costituzione e della modifica dell'art. 120 Cost. Per quanto attiene al rapporto fra poteri dello Stato, lo stesso principio continua, invece, ad operare “negli strati più profondi” del diritto costituzionale. La mia ricerca si pone come obiettivo quello di delineare gli aspetti, i contenuti e le caratteristiche del principio di leale collaborazione interorganica, alla luce della elaborazione della Corte costituzionale e a fronte della mancanza di una espressa disposizione legislativa che disciplina tale principio, nonché quello di soffermarsi sull’applicazione nell’ordinamento italiano di tale principio e sui risvolti che questo ha nei rapporti tra i Poteri dello Stato. Una volta delineato il principio di leale collaborazione nell’ordinamento italiano, il passo successivo è quello di affrontare il tema da un punto di vista comparatistico. In particolare l'analisi verte sull'esame del principio in commento nell'ordinamento spagnolo. Questa analisi comparatistica è il risultato delle ricerche compiute durante il periodo di studio, durato alcuni mesi, trascorso a Barcellona.
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Abstract
We can talk about the principle of loyal cooperation in two senses (or perspectives) different.
First, possible to speak of loyal cooperation intersubjective, focusing on the relationship between the state and the regions and areas that outline their respective responsibilities.
Secondly, it can also speak of loyal cooperation interorganic, looking at the relationships and mutual interference between the powers of the State. The principle of loyal cooperation interorganic expresses the obvious requirement that the mechanisms of the form of government to work with acceptable efficiency. My research has the objective to outline aspects, contents and characteristics of the principle of loyal cooperation interorganic, in the light of the development of the Constitutional Court and considering of the absence of an express statutory provision which governs this principle, and to linger application of this principle in the Italian law and the implications that this has in the relationship between the powers of the State.
Once you have drawn the principle of loyal cooperation under Italian law, the next step will be to address the topic from a comparative point of view. In particular, the analysis shall consider the examination of the principle into Spanish law. This comparative analysis is the result of research conducted during the period of study in Barcelona.
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