Riassunto analitico
Il Patent Box è un regime fiscale di tassazione agevolata per i redditi d’impresa derivanti dall’impiego di determinati beni immateriali come software, brevetti e altri beni immateriali. L’opzione è direttamente esercitabile dal contribuente e ha durata quinquennale al termine della quale è possibile esercitare il rinnovo. Obiettivo dell’istituto è fermare la volatilità della tassazione di questi beni immateriali e incentivare le imprese nelle attività di ricerca e sviluppo. La Legge di Stabilità 2015 ha introdotto in Italia il primo modello di Patent Box, che consente di detassare parte dei redditi d’impresa conseguiti grazie allo sfruttamento degli intangibles. A seguito di numerosi interventi da parte dell’Agenzia delle Entrate e del legislatore già sul primo modello, il decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146 ha presentato il nuovo Patent Box apportando un cambiamento radicale nella disciplina. Il nuovo modello accorda infatti al contribuente una deduzione fiscale maggiorata del 110% delle spese sostenute nello svolgimento di attività di ricerca e sviluppo collegate agli stessi beni riferibili. Il presente elaborato, dopo aver passato in rassegna le raccomandazioni OCSE, fondamento normativo a livello sovranazionale dell’istituto, esegue un’analisi dettagliata di entrambi modelli, una disamina della loro convivenza nel quadro normativo attuale e della transizione dal vecchio al nuovo regime per poi concludersi con le considerazioni in merito a criticità ed elementi di discontinuità tra la vecchia disciplina e quella varata in sua sostituzione.
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