Riassunto analitico
Il diritto è una materia viva, plasmata dal nostro legislatore in relazione agli eventi della contemporaneità. In particolar modo il diritto fallimentare, purtroppo, negli ultimi anni è stato interessato da una stagione di grandi riforme vista la necessità di far fronte ad una situazione oggettiva di crisi economica per le imprese e gli istituti finanziari a partire dalla Grande Recessione, peggiorata dalla attuale situazione di pandemia mondiale provocata dal Covid-19. Ecco allora che il presente elaborato di ricerca si propone di affrontare una analisi approfondita di alcuni aspetti significativi della riforma, la quale ha portato all’entrata in vigore del nuovo Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza di cui al d.lgs. n. 14/2019, in relazione anche all’analisi macroeconomica della situazione in cui tergiversa il nostro Paese. Il primo capitolo si apre introducendo il ruolo centrale del Concordato nel disegno del riformatore. Di fatto esso è proposto come lo strumento principe per il superamento della crisi d’impresa e dell’insolvenza in quanto capace di coniugare il principio mai abbandonato del miglior soddisfacimento dei creditori ai nuovi valori del mercato, di impresa e in relazione al mantenimento dei livelli occupazionali. Inoltre viene preso in considerazione attraverso un taglio iuslavorativo la direttiva n. 1023/2019, la quale potenzia, seppure in modo incompleto, l’attenzione verso i lavoratori ed il mercato all’intento del CCII. Il secondo capitolo invece conduce l’analisi verso quelli che sono le principali novità della riforma, a partire dall’evoluzione e modifica di istituti e orientamenti muovendo dalla legge fallimentare, finendo per focalizzarsi inevitabilmente sul concordato preventivo ed in particolar modo sulla continuità aziendale. L’analisi è condotta sia dal punto di vista tecnico-normativo in riferimento ad alcuni articoli centrali del CCII senza però tralasciare quel taglio garantista di valori moderni su cui si fonda il nuovo impianto normativo. L’ultimo capitolo invece prende ad oggetto inevitabilmente quelli che sono gli effetti del concordato preventivo sui creditori. L’ inclinazione privatistica di questo strumento e il continuo potenziamento dello stesso hanno portato di fatto all’utilizzo illecito del concordato come mezzo per il compimento di atti in frode ai creditori su cui è intervenuto il legislatore. A conclusione del capitolo ci si interroga sulla necessità del distinguo sulla base della meritevolezza del debitore al quale devono essere offerti strumenti e misure idonee come rimedio del dissesto economico, quali gli aiuti di Stato agli imprenditori in crisi a causa della pandemia. Seguono le conclusioni personali di chi scrive.
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