Riassunto analitico
L'elaborato mira a fornire un'illustrazione nitida in tema di comunione de residuo, esaminandone le peculiarità e i profili critici. Consapevole dell'esiguità dei contributi dottrinali e giurisprudenziali in materia, la ricerca è diretta a porre in rilievo il valore dell'istituto oggetto di studio. A partire dalla trattazione della sua origine e ratio, si procede a delinearne i caratteri generali concernenti l'oggetto con specifica attenzione alla particolare modalità di realizzazione nella forma del saldo attivo di conto corrente. In chiave propedeutica ci si sofferma sul momento d'insorgenza dell'istituto, analizzando lo scioglimento del regime patrimoniale legale quale condizione di operatività della comunione de residuo. Fulcro della trattazione è il profilo controverso afferente alla natura giuridica dell'istituto. La disamina dei più significativi interventi della giurisprudenza di legittimità e di merito offre una chiara presentazione delle due principali tesi sulla natura - reale o creditizia - della comunione differita. L'esposizione in chiava comparativa degli aspetti sfavorevoli e vantaggiosi che presenta l'aderire all'una o all'altra posizione, si conclude alla luce del più recente contributo giurisprudenziale sul tema: la sentenza della Suprema Corte del 17 maggio 2022, n. 15889 che esprime la preferibilità della tesi della natura creditizia del diritto di compartecipazione. Da ultimo, si stringe la focalizzazione sui profili critici del tentativo di equilibrio tra contrapposte esigenze di tutela, indagando sulla disparità di posizione che fa capo ai due coniugi - tra tutela del coniuge non titolare contro possibili atti di dissipazione e libera disponibilità dei redditi individuali - già nel momento antecedente all'instaurarsi della comunione de residuo.
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