Riassunto analitico
Il trattato “I diritti degli animali – da cose a soggetti” si propone lo scopo di riconoscere gli animali quali esseri dotati di una loro soggettività e, per tale motivo, meritevoli di avere un preciso status giuridico e morale. Si tratta di esseri senzienti, capaci di provare emozioni, sentimenti, sofferenze, e dunque soggetti del diritti, ma che continuano ad essere visti dall’ordinamento civile come mere res. Pertanto, si vuole sottolineare quanto ancora arretrata sia questa concezione di bene che viene loro attribuita, facendo comprendere l’esigenza di superare l’antropocentrismo nel quale l’uomo percepisce sé stesso come unico referente principale del sistema normativo. Inizialmente viene analizzata la Proposta Legislativa Costituzionale, la quale propone di integrare all’art. 9 della nostra Carta fondamentale il principio degli animali in quanto esseri senzienti, garantendone la vita, la salute e un’esistenza compatibile con le proprie caratteristiche etologiche. Sul piano penale invece si è esaminata la Legge 189/2004, Dei delitti contro il sentimento per gli animali, sottolineando che, anche in tal ambito, si continua a non adottare una vera e propria tutela nei loro confronti in quanto soggetti, ma si propongono norme che sanzionano i reati contro di essi, curanti solo del sentimento che suscitano nell’uomo. Successivamente il focus si è spostato sui diritti internazionali degli animali, riportando informazioni sulla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale, (DUDA), sul Trattato di Amsterdam e sul Trattato di Lisbona. A seguire un’analisi approfondita delle condizioni e delle responsabilità che li riguardano, nella quale si è affrontata la regolamentazione che disciplina la loro presenza in condominio, la normativa sulla detenzione di animali pericolosi, per i quali l’allegato A del Decreto Ministeriale dell’Ambiente del 1996 ne proibisce il possesso di esemplari vivi, le disposizioni sul randagismo e sull’abbandono, che, nonostante le molteplici norme e sanzioni penali, continuano a crescere inesorabilmente. In ambito di circolazione stradale sono citate le modifiche effettuate con la Legge 120/2010. Un accenno anche agli animali definiti selvatici, che costituiscono patrimonio indisponibile dello Stato e che sono tutelati nell'interesse della comunità nazionale. In seguito si affrontano le tematiche delle responsabilità, disciplinate dal Codice Civile; sia quelle in capo al veterinario, sia quelle in capo al proprietario dell’animale, in conseguenza di danni da esso cagionati. A proseguire il risarcimento per perdita dell’animale, il suo affidamento in caso di separazione, divorzio e cessazione della convivenza ed il suo affidamento in caso di morte del proprietario. Per concludere le norme inerenti al trasporto ed alla vendita di animali domestici. Successivamente si sono esaminate le attività nelle quali si ritine giustificato l’uso di animali da parte dell’uomo. In particolar modo l’allevamento, il trasporto e la macellazione, e il settore della sperimentazione animale, molto criticata in quanto moralmente riprovevole, ma che ha prodotto notevoli conoscenze teoriche ed applicative. Inoltre le attività nelle quali gli animali sono coinvolti involontariamente al solo scopo di divertire l’uomo ed intrattenerlo. Infine un piccolo spazio per celebrare il grande contributo che gli animali danno all’uomo e sottolineare l’appoggio che forniscono nell’ambito di pet therapy, con attività terapeutiche quali attività e terapie assistite da animali, o nella guida di persone non vedenti o che soffrono di attacchi epilettici. Le loro naturali capacità li rendono lavoratori estremamente utili, in grado di salvare vite umane. Nella conclusione vengono esposte l’analisi e le considerazioni di chi scrive.
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