Riassunto analitico
Questa tesi si concentra principalmente su un solo libro che qui viene presentato e sintetizzato. Si tratta di un volume pubblicato nel 2015 da Zoltan Kovecses, un linguista cognitivo che si è soffermato molto sullo studio della concettualizzazione metaforica e dell’uso delle metafore nel linguaggio comune e non solo. Il titolo del libro è “Where Metaphors Come From. Reconsidering Context in Metaphor” . Ma la cosa più interessante che ha portato a scegliere questa opera è stata l’idea che qui l’autore potesse aver presentato una nuova teoria, nuovi risultati, un nuovo sviluppo rispetto alle precedenti teorie sulla metafora e sulla concettualizzazione metaforica. Dopo una prima lettura, questa prima ipotesi è risultata vera per cui si è potuto procedere ad un’analisi del libro che fosse più approfondita, fino ad arrivare a concentrare tutte le energie solo su questo testo. Si tratta, infatti, di un’opera di ricerca fatta nel campo della Linguistica Cognitiva relativamente all’uso delle metafore nel linguaggio quotidiano e alla concettualizzazione metaforica del mondo. Su questo tema, chiaramente, avevano già indagato prima di lui tanti autori e studiosi importanti e lo stesso Kovecses che, in precedenza, aveva già scritto tanti libri scientifici in materia. Quello che ho sintetizzato, rispetto agli altri, è l’ultimo testo prodotto recentemente da un autore appartenente alla Linguistica Cognitiva e segna un passaggio innovativo sul tema della concettualizzazione metaforica. L’innovazione, qui, è relativa al fatto che, rispetto ai suoi “padri”, Kovecses ha fatto un passo in più indicando l’importanza del “contesto” nella concettualizzazione metaforica del mondo e non solo dell’“embodiment” (mente incorporata), come, invece, sostengono Lakoff e Johnson . Kovecses rispetto ai suoi “padri”, quindi, arriva a sostenere, lungo tutto il testo, che la concettualizzazione metaforica stessa, e, di conseguenza, la costruzione dei significati, sono fortemente influenzati dal contesto globale e locale nel quale il parlante (colui, cioè, che concettualizza) è inserito e agisce sviluppando il discorso. Il contesto, in questo libro, viene descritto dai fattori contestuali che lo costituiscono e dei quali Kovecses sottolinea i quattro più importanti relativamente alla ricerca che sta conducendo. Questi sono: il contesto situazionale, il contesto del discorso, quello del corpo e il contesto concettuale-cognitivo (essi stessi costituiti da diverse componenti contestuali quali, per esempio, il parlante, l’ascoltatore, la situazione sociale, culturale, linguistica e così via). Da quanto è stato appena detto si capisce che Kovecses va anche oltre l’ipotesi dell’importanza del contesto nella concettualizzazione metaforica, facendo del corpo stesso un fattore contestuale che appartiene al contesto, anzi considerandolo uno dei quattro tipi di contesto più importanti. Quindi, il “corpo”, qui, è visto come un tipo di fattore contestuale, mentre, prima di questa innovazione, la Linguistica Cognitiva lo indicava come l’unico elemento fondamentale nella nostra concettualizzazione del mondo. A seguito della sintesi del libro di Kovecses e sulla base di alcune delle sue considerazioni principali, ho analizzato alcune delle attività che tipicamente vengono fatte alla Scuola dell’Infanzia, per vedere quali implicazioni concrete potevano avere le affermazioni dell’autore sulla didattica propria dell’età infantile (3-6 anni).
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