Riassunto analitico
Nella presente trattazione lo scopo principale è quello di analizzare la normativa vigente in materia di protezione internazionale e ripercorrere l’evoluzione del sistema europeo comune di asilo. Nello specifico il primo capitolo intende mostrare l’evoluzione della normativa internazionale in materia di protezione, che ha come “pietra miliare” la Convenzione di Ginevra del 1951, la quale per la prima volta fornisce una definizione generalmente condivisa di rifugiato e introduce il non-refoulement, principio cardine nella tutela dei rifugiati. La Convenzione costituisce l’unico strumento universale che include standard e obblighi degli Stati in materia di protezione di rifugiati a livello Internazionale e si vedrà come la protezione garantita dal principio di non-refoulement venga estesa grazie alla giurisprudenza elaborata dalla Corte di Strasburgo, in base all’art. 3 della CEDU. Nel secondo capitolo l’attenzione si focalizzerà, quindi, sui casi più recenti e rilevanti. Il sistema europeo comune di asilo, fulcro del presente lavoro, costituisce tema di indagine del terzo Capitolo. Si ripercorreranno le tappe fondamentali che hanno portato alla formazione di tale sistema, il quale costituisce ad oggi uno spazio di protezione e solidarietà a favore delle persone più vulnerabili. Esso si è sviluppato progressivamente, andando a migliorare sempre di più il quadro legislativo in vigore.Verranno analizzate nel dettaglio le recenti novità apportate agli strumenti normativi adottati negli ultimi anni, con l’obiettivo principale di garantire una protezione completa ed efficace ai richiedenti asilo. Nella prima fase del sistema comune di asilo, con la Direttiva Protezione Temporanea, viene previsto uno strumento volto alla protezione degli sfollati in caso di flusso massiccio, mentre più recenti sono state le “rifusioni”, che costituiscono il nucleo della seconda fase del sistema comune di asilo. Con la Direttiva Qualifiche viene codificato l’istituto della protezione sussidiaria, la Direttiva Procedure è diretta a stabilire garanzie comuni a tutta l’Unione europea in termini di presentazione della domanda di asilo, infine la Direttiva Accoglienza disciplina le condizioni minime per assicurare un livello di vita dignitoso ai richiedenti protezione internazionale. Tutte queste misure costituiscono il quadro del CEAS e dovrebbero portare all’instaurazione di una procedura comune e uno status uniforme in tutta l’UE per i titolari della protezione internazionale, ai sensi dell’art 78 del TFUE. Il seguente elaborato si prefigge di svolgere un’analisi, nel quarto capitolo del sistema Dublino che rappresenta uno dei pilastri del Sistema Europeo comune d’ asilo in quanto stabilisce i criteri e i meccanismi di determinazione dello Stato membro competente per l’esame della protezione internazionale. L’elemento basilare per garantire l’effettiva operatività del Sistema Dublino è caratterizzato dal principio di solidarietà, fondamentale per un’equa ripartizione delle responsabilità in materia d’asilo, al quale verrà dedicato un focus. Si prenderanno in considerazione le criticità che l’applicazione di tale principio comporta. In particolare, si vuole indagare se tale principio è rispettato alla luce della recente emergenza nel mediterraneo, e se gli strumenti di cui siamo in possesso rafforzano tale principio o meno. La presente analisi nasce dall’esigenza di stimolare una riflessione sulla situazione attuale del CEAS e su quali possano essere le prospettive future in materia di protezione internazionale. L’intento di chi scrive è quello di esaminare la normativa vigente dell’UE e di come il diritto ad avere rifugio sia rispettato e garantito, in quanto diritto umano fondamentale della persona.
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