Riassunto analitico
OBIETTIVI: I timomi, tumori epiteliali del timo, sono rare neoplasie del mediastino antero-superiore caratterizzate da una bassa aggressività. Se repentinamente diagnosticati e trattati adeguatamente, mediante chirurgia resettiva radicale in primis con l’aggiunta in casi più selezionati di chemio-radioterapia, si può garantire al paziente una buona prognosi calcolata come tempo di sopravvivenza globale (OS) e tempo libero da malattia (DFS). Il presente studio si pone quindi come obbiettivo quello di verificare la possibile presenza ed importanza di fattori che possano predire l’andamento della malattia di modo che, se rilevati in tempo, possano essere utilizzati per pianificare l’iter terapeutico del malato coinvolto in maniera ottimale da garantirgli un aumento della sopravvivenza. MATERIALI E METODI: Sono stati analizzati mediante uno studio retrospettivo 52 pazienti di età media di 61,2 anni (e range di 19-83 anni) affetti da timoma e operati in modo radicale mediante tora-cotomia laterale o sternotomia mediana dalla Chirurgia Toracica di Modena dal Gennaio 2001 al Giugno 2016. I parametri considerati sono stati il sesso, l’età, la presenza o meno di Miastenia Gravis (MG), la stadiazione sec. Masaoka (stadio I-IV), la classificazione istologica OMS (in tipo A, AB, B1, B2, B3), l’applicazione di chemio- radioterapia neoadiuvante e/o adiuvante. Il carcinoma timico (tipo C) è stato escluso dallo studio, poiché soggetto a caratteristiche cliniche, terapeutiche e di sopravvivenza a lungo e a breve termine totalmente difformi rispetto ai timomi, come anche i timomi solo biopsiati o operati senza intento di radicalità. L’analisi statistica è stata condotta mediante il programma SPSS e le curve di sopravvivenza create utilizzando il metodo di Kaplan-Meier e il modello di regressione di Cox. RISULTATI: L’analisi dei dati ha evidenziato 16 pazienti in stadio I, 28 in stadio II, 6 in stadio III e solo 2 in stadio IV. Per quanto riguarda la classificazione istologica OMS sono emersi 9 malati col tipo A, 4 con AB, 14 con B1, 16 con B2 e 9 con B3; dei 15 malati con timoma di tipo istologico misto è stato considerato solo il tipo di grado maggiore. In circa metà della popolazione (51,9% dei casi) è stata raggiunta la radicalità chirurgica, mentre la restante parte ha beneficiato di radioterapia post-operatoria per sterilizzare il campo chirurgico da eventuali cellule neoplastiche residue. Di questi ultimi solo 4 non sono stati radiotrattati perché o non lo hanno voluto per scelta personale o non hanno potuto a causa di precarie condizioni di salute. Dallo studio è emerso anche che 22 persone erano affette da MG e la maggior parte di queste ha mantenuto la sintomatologia miastenica in seguito all’intervento. La popolazione è stata seguita per un follow-up medio di 75 mesi (con un OS minimo di 3 e un massimo di 183 mesi). Durante questo periodo solo in 5 hanno avuto esperienza di recidiva di malattia, prevalentemente in sede mediastinica o polmonare, mentre gli altri sono arrivati al termine del follow-up apparentemente liberi da malattia. Il DFS è stato in media di 71 mesi nella popolazione generale, ma solo 46 mesi nella gruppo con recidiva (con un range da 6 a 76 mesi). Infine si è constatato che solo 1 dei pazienti è deceduto a causa del timoma, mentre gli altri 12 sono morti per cause estranee al tumore. CONCLUSIONI: In accordo con i dati presenti in letteratura, si evince che uno stadio avanzato (III o IV) correla con una bassa prognosi, così come un tipo istologico B3, mentre una resezione radicale in uno stadio precoce predice una sopravvivenza eccellente. Tuttavia quelli rilevati sono dati solo retrospettivi che necessitano di essere confermati mediante uno studio prospettico, come un trial clinico randomizzato controllato.
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