Riassunto analitico
Stante l’osservazione di una lacuna normativa, la tesi cerca di ricostruire le regole applicabili alle società di capitali italiane (e segnatamente alla società per azioni) in tema di clausole statutarie di esonero dalla responsabilità gestoria. Partendo da una ricognizione delle norme presenti in altri ordinamenti che disciplinano espressamente la materia, il lavoro traccia una linea di congiunzione fra responsabilità gestoria e contenuto della prestazione cui sono tenuti gli amministratori, in particolare mettendo in luce le ragioni per le quali diversi punti di vista in materia di diligenza gestoria (o duty of care) si accompagnino a diverse soluzioni in materia di derogabilità. Lì dove, come nell’ordinamento Statunitense, il duty of care risulta oggetto di una limitazione, si delinea un quadro di tendenziale malleabilità delle regole sulla responsabilità degli amministratori; all’inverso stando le cose per ordinamenti come quello Inglese, dove il duty in questione è oggetto di una ricostruzione più severa. La tesi prosegue nell’analizzare le opinioni della dottrina italiana sul problema della derogabilità, arrivando sino al recente lavoro monografico a favore della soluzione positiva; secondo una critica di ordine metodologico, abbandona l’impostazione ricostruttiva fondata su una predeterminazione del concetto di interesse sociale e osserva il problema della derogabilità a partire da una verifica in concreto (c.d. ex post) degli interessi lesi da una modifica statutaria di quanto previsto dalla norma. A questo scopo ricostruisce il quadro della prestazione gestoria degli amministratori di s.p.a. secondo un’analisi nuovamente comparatistica, che metta in luce anche i profili di ordine strutturale dell’organo gestorio e dimostri come il diritto societario moderno si caratterizzi per una centralità della sfera dell’informazione (soprattutto nella dialettica fra amministratori deleganti e amministratori delegati) Nell’ultimo capitolo, acquisiti i risultati derivanti dall’esame del quadro sistemico interno e dalla comparazione, il lavoro cerca di elaborare una proposta interpretativa che sia il più possibile coerente con le premesse; in particolare mantenendo ferma la centralità del rapporto fra diligenza e deroga, allo scopo di mostrare i rischi che deriverebbero da una modifica del regime legale in termini di disincentivo a un corretto adempimento.
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Abstract
The dissertation deals with an issue so far untouched by the legislator, that being whether statutory clauses exempting directors from their liability are allowed or not.
The starting point is a comparative analysis with those normative systems that explicitly deal with the matter. It emerges that the problem of statutory clauses shielding directors is strictly tied to that of the directors’ duty of care. Whereas, like in Delaware, said duty has been deconstructed and made less important, statutory clauses are allowed. The opposite happens in the United Kingdom, where a more rigorous duty goes hand in hand with provisions explicitly forbidding exemption clauses.
The dissertation goes on analyizing the Italian literature on the problem of exemption clauses, in particular the recent monography that argues for their legality. Critizing said opinion, it propose a different methodology that steps away from a necessary pre-determination of the concept of “interest of the company”, analyizing the problem from an ex post point of view (that being what interests are endangered by statutory exeption clauses).
To this end, directors’ duties and board structure are analyzed (both internally and comparatively), in order to highlight the importance of a complete and thorough information flow between managing and non managing directors.
In the last chapter, the dissertation elaborates from the results reached in the course of the work and tries to propose a coherent solution. Specifically, arguing that the ties between directors’ duties of information, duty of care and exemption clauses mean that said clauses have an indirect effect on directors behaviour, disincentivizing them behaving correctly.
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