Riassunto analitico
INTRODUZIONE: Nella Sclerosi Multipla (SM) numerose evidenze suggeriscono che la perdita assonale sia responsabile per lo sviluppo di deficit neurologici irreversibili a lungo termine e che ciò sia dovuto al danneggiamento delle strutture nervose che avviene già nelle prime fasi di malattia. OBIETTIVO: Lo scopo di questo studio è quello di valutare il ruolo prognostico di markers liquorali di danno assonale e di attivazione gliale, quali neurofilamenti (NFL), proteina tau totale e la proteina chitinase 3-like 1 (CHI3L1)in un gruppo di pazienti con sindrome clinicamente isolata (CIS). MATERIALI E METODI: Sono stati dosati nel liquor dei pazienti con CIS i NFL, la proteina tau totale e la CHI3L1. Il valore mediano per i biomarkers è stato usato come cut-off per definire livelli alti o bassi. Gli outcome per la regressione logistica e per l'analisi di sopravvivenza sono stati: la diagnosi di Sclerosi Multipla Clinicamente Definita (SMCD) ed il raggiungimento di un grado di disabilità definito da un punteggio EDSS di 3, 4 o 6. Le correlazioni tra i biomarkers ed i parametri clinici, di risonanza magnetica (RM) e liquorali sono state analizzate usando il test di Spearman (con correzione di Bonferroni). RISULTATI: Sono stati inclusi 101 pazienti nello studio (64F, età media: 35 anni ± 10). La durata media del follow-up è stata di 72 mesi. Al 52% dei pazienti è stata diagnosticata una SMCD, avendo presentato una ricaduta durante il follow-up. I valori mediani nel liquor di NFL, CHI3L1 e tau sono stati rispettivamente: 995ng/ml,118ng/ml e 156pg/ml. I livelli di NFL erano correlati con il numero di lesioni encefaliche e midollari alla RM basale, con il numero di lesioni captanti gadolinio e con l'EDSS a 2 anni. La proteina tau ha mostrato correlazione con il numero di lesioni captanti gadolinio alla RM basale, con il rapporto liquor/siero dell' albumina e con l' EDSS a 2 anni e al termine del follow-up. Solamente alti livelli di NFL erano associati ad un aumentato rischio di ricaduta (OR: 3.9 CI95: 1.7-8.9; p=0.001), ad una riduzione del tempo alla prima ricaduta(Log-rank test: p=0.002) ed al raggiungimento in tempi minori di un EDSS di 3 o 4 (Log-rank test: p=0.004 e: p=0.01, rispettivamente). CONCLUSIONI: Nei pazienti con CIS, dei diversi biomarcatori liquorali analizzati, solamente elevati livelli di NFL sono stati associati ad un maggior rischio di diagnosi di SMCD,ad una più rapida conversione a SMCD e ad un più rapido peggioramento della disabilità durante il follow-up.
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Abstract
INTRODUCTION: In Multiple Sclerosis (MS), numerous findings suggest that axonal loss is ultimately responsible for the development of irreversible neurological deficits,which is likely to emerge as a consequence of nerve injury starting in early phases of the disease.
OBJECTIVE: The aim of our study was to investigate the prognostic role ofcerebrospinal fluid (CSF)biomarkers related to axonal damage and glial activation such as neurofilaments (NFL), total-tau and chitinase-3-like 1(CHI3L1) in patients with Clinically Isolated Syndrome (CIS).
METHODS AND MATERIALS: CSF of patients with CIS was examined for the presence of NFL, total-tau and CHI3L1. The median biomarker level was used as a cut-off to define high or low levels. Outcomes for logistic regression and survival analysis were:diagnosis of Clinically Definite MS (CDMS), defined by a clinical relapse, and disability milestones defined as an EDSS of 3, 4 and 6. Correlations between biomarkers and clinical, MRI and CSF parameters, including IgMOB, were analyzed using Spearman’s rank test (with Bonferroni correction).
RESULTS: We included 101 patients in the study (64F, mean age: 35±10 years). Mean follow-up duration was 72 months (24-109). A relapse occurred in 52% of patients. Median CSF amounts of NFL, CHI3L1 and tau were: 995ng/ml,118ng/ml and 156pg/ml, respectively.NFLlevels correlated with number of baseline brain and spinal cord MRI lesions, with the number of brain gadolinium-enhancing lesion and with EDSS at two yearsand at final follow-up. CHI3L1 correlated with age at onset, IgG Index and with EDSS at two years. Tau correlated with number of baseline brain gadolinium-enhancing MRI lesions, with CSF/serum albumin and with EDSS at final follow-up.Only high NFL values were associated with an increased risk of a relapse (OR: 3.9 CI95: 1.7-8.9; p=0.001) and with a shorter time to a relapse during follow-up(Log-rank test: p=0.002) or to an EDSS of 3 or 4 (Log-rank test: p=0.004 and: p=0.01, respectively).
CONCLUSION: In patients with CIS, high CSF NFL levels, but not high CHI3L1 or tau levels, were shown to increase the risk of a CDMS diagnosis and were associated with a shorter time to a CDMS diagnosis and to disability milestones during follow-up
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