Riassunto analitico
In questo scritto si è cercato, nel modo più accurato possibile, di analizzare il tema relativo alla legittimità e vessatorietà delle clausole claims made, inserite, ad oggi, nella quasi totalità dei contratti assicurativi sulla responsabilità civile. Per comprenderne al meglio la natura, si è brevemente proposta un analisi delle principali nozioni del contratto assicurativo, in particolare della responsabilità professionale, e della funzione e meccanismo concernente le clausole de quo. Inoltre, incidentalmente, si è trattato della disciplina relativa alle clausole in generale e alle disposizioni del codice civile sulla vessatorietà delle clausole stesse, anche a seguito del recepimento della direttiva comunitaria 93/13/ Cee a tutela dei consumatori nei contratti conclusi con i professionisti, offrendo in ultimo una riflessione in merito alla status del professionista, che stipula una polizza di responsabilità civile professionale, e alla sua qualità di consumatore o meno, con lo scopo di evidenziare la disciplina applicabile. Infine sono state affrontate le questioni di legittimità, nullità e vessatorietà della clausola claims made legate alla sua particolarità e alla sua difformità rispetto al tipo legale sancito dall’art. 1917 c.c, con un’analisi di quelle che sono state le principali posizioni di dottrina e giurisprudenza di merito e dei principi di diritto affermati dalla Corte di cassazione. In conclusione, essendo state tali pronunce non univoche nel corso degli anni né organiche dal punto di vista dogmatico (poiché spesso i diversi aspetti sono stati sovrapposti nel tentativo di uniformare entro etichette collaudate un istituto che invece ostenta una struttura piuttosto inedita) si è prospettata quella che sembrerebbe la soluzione più adeguata.
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