Riassunto analitico
Scopo Valutare l’accuratezza di ecografia e RM nella diagnosi di anomalie di impianto placentare in pazienti ad alto rischio. La diagnosi anatomo-patologica o chirurgica sono considerati il gold standard.
Materiali e Metodi Sedici pazienti con placenta previa e fattori di rischio anamnestici per accretismo (età media 36 anni (26-45); 68.75% con pregressi interventi uterini) sono state sottoposte per lo studio specifico della placenta ad ecografia transaddominale - transvaginale e RM 1.5T (in ipotonia farmacologica, con bobina a 5 canali e sequenze TSE T2-pesate, Balanced TFE e THRIVE SPAIR sui piani uterini). Per entrambe le metodiche le pazienti sono state assegnate alle categorie: placenta non accreta, accreta/increta o percreta. Il gold standard diagnostico è stato considerato l'esame anatomo-patologico in caso di isterectomia (n=7) o la diagnosi chirurgica al momento del parto (n=9).
Risultati All'esame gold standard, 7 pazienti presentavano placenta non accreta, 7 accreta/increta, 2 percreta (prevalenza di accretismo del 56.25% e di percretismo del 12.5%). Tra le pazienti con accretismo vi era maggiore prevalenza di età >35 anni (55.56% vs 42.86%) e storia di almeno un intervento uterino (77.78% vs 42.86%). Nella diagnosi di accretismo l'ecografia ha mostrato sensibilità 100%, specificità 57,14%, PPV 75% e NPV 100%; la RM sensibilità 100%, specificità 85,71%, PPV 90% e NPV 100%. La concordanza dell'ecografia con il gold standard è stata del 75% con K di Cohen 0,46 (p=0.015), quella della RM del 93.75% con K di Cohen 0,87 (p<0.001).
Conclusioni Nella diagnosi di accretismo placentare la RM presenta maggiori specificità e concordanza con il gold standard rispetto all'esame ecografico, confermandosi metodica emergente estremamente accurata.
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