Riassunto analitico
INTRODUZIONE Un canale uditivo normale è necessario per sviluppare ottimali capacità comunicative verbali. Quando un bambino presenta un difetto di entrata sonora e un'alterazione delle normali capacità di autoascolto, vengono compromessi in modo particolare lo sviluppo della percezione del parlato e lo sviluppo della produzione verbale e con il tempo emergeranno anche altre difficoltà in ambito linguistico, scolastico e psicosociale. Una ipoacusia bilaterale congenita di grado severo o profondo ha pertanto notevoli implicazioni sullo sviluppo comunicativo del bambino Il Joint Committee on Infant Hearing (JCIH) raccomanda il programma di screening uditivo neonatale universale al fine di identificare l’ipoacusia entro i primi 3 mesi di vita e di intervenire entro i primi 6 mesi. Globalmente l’incidenza della sordità è di 0.1-0.3 % nei neonati normali, mentre sale fino a 2-5 % nei neonati che presentano fattori di rischio quali i bambini ricoverati in terapia intensiva (NICU). Il programma di screening, inoltre, è molto efficace nell’individuare la perdita uditiva di grado medio. METODI Abbiamo effettuato uno studio retrospettivo al fine di valutare l’incidenza dell’ipoacusia nei bambini, nati nella provincia di Modena dal 01/01/2012 al 31/12/2013. I bambini che hanno eseguito lo screening neonatale a Modena sono 6278 di cui 993 ricoverati in patologia neonatale o terapia intensiva La procedura di screening è diversa per i neonati sani (“well baby”) e per i neonati ricoverati in terapia intensiva (TIN). Il protocollo per i well babies prevede l'esecuzione, entro il terzo giorno dalla nascita, delle emissioni otoacustiche (TEOAE). Se le emissioni otoacustiche sono presenti da entrambe le orecchie, il risultato viene chiamato “pass” e il test di screening termina qui. Nel caso in cui le emissioni otoacustiche risultino assenti bilateralmente o monolateralmente il risultato viene definito “refer” ed il test viene ripetuto entro tre settimane circa. Se nella seconda prova il risultato è “pass” bilateralmente, la procedura si conclude. Nel caso in cui anche nella seconda prova il risultato sia “refer” monolateralmente o bilateralmente, il neonato sarà inviato in una struttura di secondo livello per gli ulteriori accertamenti audiologici previsti, quali, principalmente, i potenziali uditivi evocati (ABR). L’esame di registrazione delle emissioni otoacustiche provenienti dalla coclea consente di valutare l’integrità delle cellule ciliate esterne (CCE). Il protocollo per i neonati ricoverati in TIN prevede la esecuzione di entrambi gli esami, TEOAE e ABR, perché questi bambini hanno un maggior rischio di sviluppare una neuropatia uditiva, in cui risultano danneggiate le cellule ciliate interne che il test con le emissioni otoacustiche non è in grado di rilevare. I bambini che risultano avere una soglia auditiva fuori dalla norma, bilateralmente o monolateralmente, verrannoi inviati, entro i primi 3-4 mesi di vita corretto per l’età gestazionale, presso la struttura di terzo livello per la valutazione audiologica completa. Invece i neonati che risultano “normoacusici ” ma che presentano fattori di rischio per l’ipoacusia, verranno sottoposti a periodici controlli audiologici durante i primi 3 anni di vita, per il monitoraggio dello sviluppo comunicativo. RISULTATI Dai dati raccolti fino a questo punto possiamo stimare che l’incidenza dell’ipoacusia, sia 1.62% nei neonati sani, e 2.01 % nei neonati con fattori di rischio per l’ipoacusia. L’endpoint primario del nostro studio è stato valutare l’efficacia del programma di screening a identificare l’ipoacusia nei neonati nella provincia di Modena.
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