Riassunto analitico
La sarcopenia, intesa come riduzione della massa e della forza muscolare, rappresenta una sindrome geriatrica estremamente frequente. La relazione fra invecchiamento e steatosi epatica, al contrario, non è completamente definita. Alcune evidenze epidemiologiche suggeriscono che la prevalenza di steatosi si riduca nell’anziano; d’altro canto la presenza di insulino-resistenza, frequente con l’avanzare dell’età, potrebbe associarsi a questa condizione. La scoperta dell’esistenza di una relazione tra l'insorgenza di sarcopenia e steatosi epatica è piuttosto recente: esse presentano alcuni meccanismi fisiopatologici comuni come l’insulino-resistenza, l’infiammazione, bassi livelli sierici di vitamina D e ridotti livelli di attività fisica. Il muscolo scheletrico e il fegato sono due organi target per l’azione insulinica: per quanto riguarda la steatosi epatica, l’insulino-resistenza sembra essere sia causa che conseguenza di questa condizione mentre per quanto riguarda la sarcopenia, la resistenza all’azione dell’insulina è responsabile di un aumento del catabolismo proteico muscolare e della conseguente perdita di massa e forza. L’accumulo di grasso a livello viscerale è in grado di aumentare la secrezione di citochine proinfiammatorie che da una parte promuovono il catabolismo proteico muscolare e dall’altra favoriscono lo sviluppo di NAFLD. Bassi livelli di vitamina D (25[OH]D) aumentano il rischio di sviluppare sarcopenia nei soggetti anziani e Barchetta et al. hanno dimostrato la presenza di una forte associazione con la steatosi epatica. Infine, la ridotta attività fisica induce sarcopenia e riduce la spesa energetica con conseguente instaurazione di obesità e steatosi epatica: soggetti con sarcopenia hanno una percentuale maggiore di massa grassa, maggiori fattori di rischio per l'insorgenza sindrome metabolica, più alti livelli di PCR e una maggiore pressione arteriosa.
In questo studio state raccolte in modo retrospettivo informazioni cliniche relative ad una popolazione di soggetti ricoverati presso le Unità Operative di Medicina ad indirizzo Metabolico e Nutrizionistico e di Geriatria del Nuovo Ospedale Civile di Modena, in regime ordinario o di Day-Hospital, per cui sia stata richiesta esecuzione di indagine TC addome, nella quale sono stati misurati i livelli di densità radiologica CT (in Unità Hounsfield) in regioni di interesse (ROI) di 40 mm2,come descritto dalla letteratura, in regioni predefinite del fegato e della milza, lontano da vasi sanguigni, e calcolato l’indice di accumulo di grasso nel fegato (L/S ratio). I livelli di densità CT sono stati misurati anche nel contesto del muscolo multifido, a livello dell’immagine assiale ombelicale, utilizzando una ROI di 60 mm2, come descritto dalla letteratura, e nel grasso sottocutaneo, consentendo di calcolare l’indice di accumulo del grasso (MM/S ratio). I principali dati anagrafici, clinici e bioumorali sono stati raccolti dalla documentazione clinica presente nella cartella informatica.
Lo scopo dello studio è quello di definire il rapporto fra accumulo di grasso a livello del tessuto epatico e del tessuto muscolare e rapportare queste interrelazioni all’età e alle alterazioni metaboliche dei pazienti studiati.
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