Riassunto analitico
L’elaborato si propone di approfondire le politiche di crisis management adottate dall’Unione Europea, per fronteggiare le principali recessioni che hanno caratterizzato l’ultimo decennio. Nel primo capitolo vengono brevemente illustrate la dot-com bubble e la bolla immobiliare negli Stati Uniti d’America, nello specifico lo scoppio di quest’ultima in quanto innesco della Crisi del Debito Sovrano in Europa. A fronte del contagio, si è reso evidente come i Paesi europei del sud, dispregiativamente denominati PIIGS per via delle loro situazioni debitorie, non potessero far fronte alle recessioni reagendo come Stati singoli. A tal proposito, nel secondo capitolo vengono ripercorsi i principali eventi delle crisi europee del debito sovrano e al contempo viene analizzata l’evoluzione delle direttive comunitarie e degli strumenti di crisis management implementati dall’Unione Europea. Questo per arrivare, infine, ad un paragone con il più attuale strumento di crisis management, ideato in funzione della recessione da pandemia SARS Covid-19: il Next Generation EU. I capitoli finali, infatti, si pongono come obiettivo quello di sottolineare la diversità dello strumento rispetto a quelli fino ad oggi adottati: in termini di riforme richieste agli Stati membri per accedervi, ma soprattutto in termini di obiettivi, dal momento in cui si propone di garantire un’Europa migliore alle generazioni del futuro e non solo di fornire sostentamento economico nell’immediato. Per completezza è affrontato, inoltre, il tema di un’ipotetica unione fiscale europea, suggerita dalle logiche sottostanti al Next Generation EU. A sostegno di tale analisi viene presentato il funzionamento del bilancio federale degli Stati Uniti, dove l’unione fiscale è già vigente, al fine di comprendere dove si colloca in materia l’attuale Europa rispetto ad un ideale di Stati Uniti d’Europa.
|