Riassunto analitico
La protezione della Sicurezza Alimentare, intesa come Food Safety, ovvero salubrità e igiene dei prodotti, indicatori della qualità del cibo, è al centro della politica commerciale Europea. L’Unione Europea si caratterizza infatti per avere una legislazione piuttosto stringente in materia di Sicurezza Alimentare, stabilendone i Principi, Requisiti, la gestione del rischio e infine, una rete efficace di Controlli Ufficiali da parte della Commissione nei confronti degli Stati membri, che a loro volta controllano la corretta attuazione degli autocontrolli HACCP da parte degli operatori alimentari. A livello internazionale, diversi sono stati i risultati raggiunti in ambito multilaterale da parte dei Paesi, sia tramite lavori congiunti per tramite di Organizzazioni Internazionali, soprattutto in ambito dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, che ha lo scopo principale di liberalizzare gli scambi. Sono state a tal proposito istituite delle norme a validità internazionale in tema di Sicurezza Alimentare, rappresentate nello specifico dal Codex Alimentarius e dall’Accordo sulle Misure Sanitare e Fitosanitarie. Allo stesso tempo, si è sviluppata una rete parallela di contrattazioni bilaterali che si affiancano a quelle dell’OMC. Si tratta di un insieme di Accordi Commerciali dallo scopo di creare una maggiore armonizzazione, consenso e applicazione di tali standard e non solo. Questi Accordi si inseriscono nella nuova Strategia Commerciale perseguita dall’Unione Europea, che consiste nella stipulazione di Accordi Commerciali di Nuova Generazione bilaterali o regionali, che oltre a prefigurare una riduzione tariffaria per gli scambi commerciali, affrontano differenti aspetti, quali le barriere doganali e le condizioni d’importazione, tra cui la regola d’origine, il mercato del lavoro, dei servizi e degli investimenti, l’ambiente e commercio sostenibile, le misure sanitarie e fitosanitarie e la proprietà intellettuale, tra cui la protezione delle Indicazioni Geografiche (IG). Nell’elaborato si analizzerà il CETA, ovvero l’Accordo Economico e Commerciale Globale tra UE e Canada, e come viene affrontata in particolar modo la Sicurezza Alimentare e la protezione delle Indicazioni Geografiche. Tale Accordo rappresenta un passo importante, ma allo stesso tempo ha creato delle divergenze tra gli Stati membri dell’Unione, che dovrebbero ratificare l’Accordo. I punti più controversi sono quelli riguardanti appunto gli standard alimentari, che sono meno stringenti in Canada, con il rischio per l’Unione di vedersi i propri indeboliti. Stessa cosa avviene per le Indicazioni Geografiche, che seppur uno sforzo vi sia stato in questo senso da parte del Canada nel riconoscimento di 143 IG Europee, i produttori agricoli europei nutrono dei seri dubbi su tale protezione contro le contraffazioni canadesi. Altro motivo di dibattito è la creazione di un Tribunale multilaterale internazionale per la protezione degli investimenti. Verrà poi confrontato il CETA con l’Accordo di Parternariato Economico con il Giappone e l’Accordo di Libero Scambio tra UE e Repubblica Socialista del Vietnam, dove si osserva una maggiore coesione riguardante le norme in materia di Sicurezza Alimentare, dovuta in particolare alla visione comune del Principio di Precauzione. Infine, osserveremo quali effetti l’Accordo CETA ha apportato al mercato e alla protezione dell'importante Indicazione Geografica Italiana del Parmigiano Reggiano, e quali siano le opinioni da parte dei produttori italiani nei confronti dell’approvazione di tale Accordo.
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