Riassunto analitico
Nello scenario prodotto dalla rivoluzione digitale e dall'avvento dei social media anche le imprese si trovano a dover attuare una trasformazione per adattarsi ai cambiamenti in corso, e a modificare il proprio modo di relazionarsi ai consumatori, che non sono ormai più raggiungibili con le strategie di comunicazione tradizionali. Questi evitano ormai facilmente la pubblicità, hanno accesso illimitato alle informazioni e richiedono al brand l’instaurazione di una conversazione piuttosto che la divulgazione di messaggi unidirezionali; dalla comunicazione d’impresa si aspettano inoltre contenuti che rispondano realmente ai propri bisogni e che suscitino un maggior coinvolgimento. Le aziende abbandonano quindi le tecniche di interruptive marketing impiegate finora, basate su una logica push, per diventare produttrici autonome di contenuti di valore, mirati al contrario ad attrarre l'audience, e finalizzate a creare un rapporto di engagement che si sviluppi nel medio-lungo termine. Questi sono utili, informativi, divertenti e interessanti e non hanno finalità promozionali; sono invece creati ad hoc per rappresentare adeguatamente, attraverso lo storytelling, i valori alla base dell’identità dell’impresa. Tale strategia è chiamata Content Marketing, o Branded Content, e, se declinata nell’ambito dell’intrattenimento, Branded Entertainment. Questa nuova impostazione comunicativa comporta un cambiamento nelle dinamiche produttive interne alla filiera dell’Entertainment, e una ridefinizione dei rapporti tra gli attori che la compongono. Il Branded Entertainment è il futuro della comunicazione d’impresa, ed è il canale in cui le aziende stanno investendo gran parte delle proprie risorse, come si può osservare anche nel mercato italiano.
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