Riassunto analitico
L’istituto della trasformazione si è evoluto nel tempo. L’ultima normativa che ha inciso profondamente è stata introdotta dal D. Lgs. n.6/2003. La trasformazione omogenea è il passaggio dall’uno all’altro tipo nell’ambito delle società lucrative. L’art. 2500 - ter disciplina la trasformazione cd. progressiva da una società di persone ad una società di capitali volta a realizzare il passaggio da un modello societario semplice (incentrato, come sappiamo, sul ruolo delle persone fisiche dei soci), al più complesso modello organizzativo previsto per le società di capitali. In tema di trasformazione omogenea, la norma più rilevante è senza alcun dubbio l’art. 2500 - ter comma 1 c.c., ai sensi del quale “salvo diversa disposizione del contratto sociale, la trasformazione di società di persone in società di capitali è decisa con il consenso della maggioranza dei soci determinata secondo la parte attribuita a ciascuno negli utili”. Il contenuto della norma è sicuramente innovativo, dal momento che l’art. 2252 c.c., trattando della modifica del contratto sociale nelle società di persone, continua a prevedere che, salvo diversa disposizione del contratto sociale, occorre il consenso di tutti i soci. Invero, la possibilità di adottare a maggioranza una modificazione del contratto suscettibile di investire le basi essenziali della società, è la circostanza che giustifica l’esigenza di tutelare il singolo socio attraverso la “valvola del diritto di recesso”. Tuttavia, l’art. 2500 – ter, primo comma c.c., che ha introdotto una nuova e specifica causa di recesso nel sistema delle società di persone, tralascia qualsiasi indicazione in merito alle modalità per l’esercizio di questo diritto. Le divergenze tra la disciplina applicabile al recesso da una società di persone e da una società di capitali permettono di individuare il diverso trattamento che sarebbe riservato al socio nell’uno e nell’altro caso. Si analizzano i pregi e gli inconvenienti che ne deriverebbero. Ma soprattutto si valuta se concettualmente sia possibile considerare che il socio recede da una società di capitali, quando lui ha votato in una società di persone (contro la trasformazione).
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