Riassunto analitico
Introduzione: L'aspettativa di vita è in costante aumento. Con l'avanzare dell'età aumenta l'incidenza di malattie età-correlate ed aumenta il rischio di deterioramento cognitivo, fragilità e disabilità. Pazienti anziani e fragili affollano gli ambulatori non solo geriatrici. La Valutazione Multidimensionale si è rivelata il migliore strumento per identificare elementi di fragilità e disabilità ed analizzare i bisogni dell'anziano con un approccio bio-psico-socio-funzionale centrato sulla persona. Obiettivi: Valutare attraverso una Valutazione Multidimensionale la presenza di deterioramento cognitivo, fragilità e disabilità in una popolazione anziana che si approcciava per la prima volta a terapia anticoagulante orale con inibitori della sintesi della vitamina K e valutare come questi elementi possano influire sul mantenimento del Time in Therapeutic Range (TTR), un indicatore di qualità per la terapia anticoagulante orale. Metodi: studio osservazionale longitudinale su pazienti ambulatoriali reclutati tra coloro che si recano al Centro per la diagnosi delle trombosi e la sorveglianza delle terapie antitrombotiche, osservati al baseline (T0) e a distanza di circa un anno (T1) . I dati sono stati raccolti applicando la Valutazione Multidimensionale geriatrica comprendente: test psicometrici (MMSE, MOCA), valutazione della comorbidità (ISM), valutazione della presenza di sintomi depressivi (GDS), valutazione dell’equilibrio, del cammino e del rischio di caduta (Tinetti, SPPB,PPT), valutazione della disabilità (ADL, IADL, DAD). Per quanto riguarda la valutazione del TTR, della percentuale di controlli INR in range e degli eventuali eventi avversi ci si è affidati al programma informatizzato dell'azienda AUSL di Modena (Parmanet). Risultati: E' stato reclutato un campione di 83 soggetti di età media 76,3 anni (ds 6,2). La maggioranza dei pazienti presentava un buon grado di autonomia (ADL= 6/6 nel 90,8% dei soggetti, IADL= 8/8 o 5/5 nel 80,3% dei casi DAD=40/40 nel 50% dei casi). Al baseline i soggetti presentavano in media valori di rendimento cognitivo nella norma, analizzandolo al MMMSE (26,54 ds 2,9) mentre analizzando il risultato al MoCA test, più sensibile al decadimento cognitivo precoce e con una valutazione più estesa sulle funzioni esecutive, questo risultava già deficitario al baseline (20,93 ds 5,15). Ad un anno (T1) di distanza è possibile vedere come il Moca non vari sensibilmente, mentre il MMSE abbia una significativa differenza (t =3,251 p ,002). Già al baseline il 27,7% del campione mostrava punteggi indicativi di fragilità alla scala SPBB. Il TTR dopo 6 mesi di trattamento raggiungeva valori superiori al 60% (cut off fissato in letteratura per esprimere una buona qualità della terapia anticoagulante effettuata: esprime la percentuale di tempo in cui l'INR si mantiene in range) nel 64.4 % dei soggetti. . Tuttavia analizzando i paziente con deficit cognitivo lieve tale percentuale scende a 44,4% mentre il 44,4% dei pazienti con fragilità al baseline, risulta avere un TTR al di sotto del 60%. Questo dato fa pensare ad una maggiore difficoltà di queste categorie di pazienti a mantenere una adeguata terapia. Tuttavia non si sono evidenziate correlazioni statisticamente significative tra fragilità, deterioramento cognitivo e TTR, correggendo per età, comorbidità e numero di farmaci; esiste invece una correlazione tra il l'ISM totale del baseline e il TTR ad un anno. Non è stata evidenziata nessuna predittività degli indici di deterioramento cognitivo/fragilità sul TTR ad una regressione logistica. Forse anche a causa di una bassa potenza statistica dovuta all'esiguo campione. CONCLUSIONI: la Valutazione Multidimensionale Geriatrica, anche in contesti molto differenti tra loro, con popolazione asintomatica ed elevato grado di autonomia è in grado di far emergere elementi iniziali di fragilità, ai quali poter quindi più tempestivamente dedicare attenzione e risorse.
|