Riassunto analitico
L'elaborato si pone l'obiettivo di analizzare talune peculiarità del processo penale minorile, evidenziando le differenze con il rito ordinario previsto per gli adulti. Viene poi stilato un breve excursus storico sulle tappe che hanno condotto il legislatore nazionale all'emanazione del D.P.R. 448/88 (codice di procedura penale minorile) conformandosi alle fonti internazionali di diritto minorile. Tema centrale è indubbiamente la sospensione del processo e messa alla prova dell'imputato minorenne, quale istituto di probation, tra i più innovativi della riforma del processo penale minorile. L'istituto viene esaminato sia dal punto di vista sostanziale che processuale, con i suoi presupposti applicativi, sia oggettivi che soggettivi, e i possibili esiti a cui può condurre la prova. Alla fine della trattazione viene poi esaminato un caso concreto di messa alla prova e progetto educativo relativo ad una esperienza del Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, afferente a reati di criminalità organizzata di stampo 'ndranghetistico. In conclusione, vengono riportati fedelmente i pensieri di alcuni ragazzi sottoposti al probation ed arrivati alla fine del loro percorso. Il tutto per dimostrare l'efficacia della messa alla prova quale strumento di prevenzione delle recidive e di maturazione del minore autore di reato.
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Abstract
L'elaborato si pone l'obiettivo di analizzare talune peculiarità del processo penale minorile, evidenziando le differenze con il rito ordinario previsto per gli adulti. Viene poi stilato un breve excursus storico sulle tappe che hanno condotto il legislatore nazionale all'emanazione del D.P.R. 448/88 (codice di procedura penale minorile) conformandosi alle fonti internazionali di diritto minorile. Tema centrale è indubbiamente la sospensione del processo e messa alla prova dell'imputato minorenne, quale istituto di probation, tra i più innovativi della riforma del processo penale minorile. L'istituto viene esaminato sia dal punto di vista sostanziale che processuale, con i suoi presupposti applicativi, sia oggettivi che soggettivi, e i possibili esiti a cui può condurre la prova.
Alla fine della trattazione viene poi esaminato un caso concreto di messa alla prova e progetto educativo relativo ad una esperienza del Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, afferente a reati di criminalità organizzata di stampo 'ndranghetistico.
In conclusione, vengono riportati fedelmente i pensieri di alcuni ragazzi sottoposti al probation ed arrivati alla fine del loro percorso.
Il tutto per dimostrare l'efficacia della messa alla prova quale strumento di prevenzione delle recidive e di maturazione del minore autore di reato.
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