Riassunto analitico
Background: I modelli di erogazione dell’assistenza infermieristica rappresentano le modalità di organizzazione e di realizzazione dell’assistenza ai pazienti. Il Primary Nursing (PN) è un metodo di erogazione dell’assistenza che persegue la continuità della presa in carico, la personalizzazione, la globalità dell’assistenza. La “presa in carico” è quell’azione con cui l’infermiere da’ inizio alla relazione di aiuto con la persona e il suo familiare, identifica i suoi bisogni, si assume la responsabilità della sua assistenza e la realizza attraverso la pianificazione assistenziale, metodo principale di espressione del caring infermieristico. In un panorama di progressivo aumento delle malattie croniche degenerative inguaribili, principalmente dovute all’invecchiamento della popolazione, il familiare rappresenta una risorsa fondamentale per l’assistenza, in particolare per la continuità assistenziale tra ospedale e territorio. In futuro i familiari dovranno sempre più essere coinvolti nella cura del paziente perciò risulta rilevante comprendere se l’assistenza erogata con il PN permette di realizzare una presa in carico efficace e significativa per il familiare del paziente assistito. Gli studi sugli su questo tema tuttavia sono pochi e limitati all’ambito pediatrico. Obiettivo: comprendere l’esperienza vissuta dai familiari di pazienti adulti ricoverati nelle Strutture Complesse del Presidio Ospedaliero-IRCCS di Reggio Emilia, nelle quali si sta utilizzando il PN quale modalità di erogazione dell’assistenza. Materiali e Metodi: Il metodo fenomenologico descrittivo viene utilizzato per esplorare l'esperienza vissuta dai partecipanti. I dati sono stati raccolti attraverso interviste semi-strutturate, audio registrate, anonime, narrative e guidate dallo sperimentatore per esplorare le aree tematiche relative alla presa in carico nell’ambito del PN. L’analisi è avvenuta con il metodo Colaizzi per i dati qualitativi e con la statistica descrittiva per i dati demografici. Risultati: Sono stati intervistati 5 familiari a 5-20 giorni dalla dimissione del loro parente. I temi identificati nelle interviste sono: “Sentirsi accolti” che riporta ciò che ha fatto sentire i familiari accolti al momento dell’ingresso in struttura; “Le emozioni generate dal ricovero” che riporta i sentimenti negativi legati al senso di incertezza, il desiderio di riservatezza e i sentimenti positivi legati al senso di controllo sulla situazione; “Azioni di caring: pre-occuparsi” che raccoglie i comportamenti degli infermieri vissuti dai familiari come significativi; “Azioni di orientamento” ovvero il carattere di scambio di informazioni e conoscenza che per i familiari ha avuto il rapporto con gli infermieri; “Le difficoltà di chi assiste” ovvero le criticità che i familiari hanno percepito nell’assistenza che i pazienti e loro stessi hanno ricevuto. La percezione dell’assistenza è complessiva: non riguarda solo gli infermieri ma anche operatori e medici. Il PN risulta essere poco conosciuto e i suoi elementi fondamentali, come la progettazione assistenziale, gli interventi assistenziali e la relazione di aiuto, emergono poco. Conclusioni: Nella percezione dei familiari l’assistenza infermieristica non viene distinta da quella degli altri professionisti e questo dato può essere dovuto alla debolezza del ruolo dell’infermiere nel processo di cura. Il familiare ricorda in modo significativo le azioni di caring e lo stile assistenziale. Il PN non trova risalto nell’esperienza dei familiari dei pazienti. Non aver intervistato i pazienti potrebbe essere un limite. Implicazioni per la pratica: Conoscere le ricadute dell’assistenza infermieristica sul vissuto dei familiari e comprendere quali interventi sentono come significativi può essere di aiuto per l’infermiere che instaura con loro una relazione di aiuto.
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