Riassunto analitico
Introduzione: Il trapianto di cellule staminali emopoietiche o trapianto di midollo osseo (TMO) oggi è considerato parte integrante nel protocollo di trattamento di numerose neoplasie ematologiche. Il condizionamento si pone come obbiettivo quello di preparare il paziente al trapianto; esso è costituito da un’associazione di farmaci chemioterapici, immunosoppressori ed eventuale radioterapia. La radioterapia nella terapia di condizionamento è rappresentata dalla total body irradiation (TBI) alla quale si attribuisce un duplice ruolo: eradicare le cellule tumorali che residuano ai trattamenti chemioterapici e sopprimere il sistema immunitario del ricevente per prevenire il rigetto del midollo nel trapianto allogenico. Nonostante il largo impiego della metodica negli ultimi 40 anni, ad oggi non esiste ancora una tecnica ottimale e comune a tutti i centri di radioterapia. Nel tempo sono state introdotte tecniche a 2-4 grandi campi (complanari contrapposti antero-posteriori e postero-anteriore, complanari latero-laterali oppure 4 campi AP-PA e LL) a grande distanza fuoco paziente con problematiche cliniche legate al mantenimento della posizione di trattamento. Recentemente sono state introdotte nuove tecniche radioterapiche per aumentare l’ efficacia clinica e dosimetrica della TBI. Una di queste è stata testata dal gruppo di Mannheim e prevede l’ utilizzo di una tecnica ad arco (VMAT) che emula la classica tecnica del “moving-strip” senza le problematiche legate al movimento del paziente. Tale tecnica si è visto avere una buona efficacia e applicabilità clinica. La differenza fondamentale di questa tecnica in confronto a quelli in uso fino ad oggi è un dose-rate più alto, che comunque non dovrebbe risultare in una tossicità elevata. Questa tecnica è in sviluppo presso l’AOU di Modena. Presso il Reparto di Radioterapia dell’ Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena viene utilizzata la procedura di TBI più diffusa, che prevede l’utilizzo di campi AP-PA ottenuti mediante rotazione della testata a 90° e del collimatore a 45°, con distanza sorgente - linea mediana del paziente di 359 cm circa, descritta nel Manuale interno di Qualità e consultabile anche nel Sistema di Qualità Aziendale con codifica P02/RT (Rev.1/2012). Materiali e metodi: Dal 15/10/2008 al 01/12/2016 presso l’U.O. di Radioterapia di Modena 39 pazienti sono stati sottoposti a TBI. L’analisi riguarda 35/39 pazienti sottoposti a condizionamento chemioterapico associato a TBI perché candidati a trapianto allogenico. Tutti i dati clinici e dosimetrici sono stati inseriti ad opera dello studente laureando in Medicina e Chirurgia, sotto supervisione medica, su specifico database per l’analisi statistica. I parametri valutati saranno il tempo di trattamento, la tolleranza del trattamento, la tossicità acuta e tardiva, la stima di dose erogati ai polmoni, e in ultimo la sopravvivenza globale e quella libera da malattia. Risultati attesi: Valutare i risultati clinici e dosimetrici della tecnica TBI vigente e analizzare l’impatto operativo/dosimetrico di una nuova metodica per l’esecuzione della TBI rispetto alla metodica tradizionale. Possibilmente anche la valutazione dei risultati della tecnica vigente in confronto ai risultati ottenuti con la nuova tecnica presso il centro di Mannheim. Ricaduta dello studio: Implementazione della nuova tecnica VMAT nella pratica clinica della TBI presso l’UO di Radioterapia di Modena.
|