Riassunto analitico
L’argomento affrontato nel presente lavoro di tesi concerne l’evoluzione della tutela della privacy nel rapporto di lavoro. In seguito al costante progresso tecnologico risultano necessari regimi di tutela ampi al fine di garantire ai lavoratori un concreto diritto alla riservatezza e, inoltre, una trasparenza in merito a tutte le condizoni applicabili al rapporto di lavoro. Nel primo capitolo si affronta, attraverso una disamina dell’art. 8 della L. 300/1970 (c.d. Statuto dei lavoratori), il divieto del datore di lavoro di condurre indagini sulle opinioni personali dei lavoratori, nonché su fatti non rilevanti ai fini della valutazione dell'attitudine professionale degli stessi. Inoltre, viene trattato il divieto di indagine sulle opinioni e trattamenti discriminatori in capo alle Agenzie per il Lavoro, ai sensi dell’art. 10 del D.lgs. 276/2003. Nel secondo capitolo viene analizzata l’affermazione del concetto di privacy, sia a livello comunitario che nazionale, dalla nascita del diritto alla riservatezza sino all’introduzione del Reg. (UE) 2016/679, (c.d. GDPR). In modo particolare, il presente lavoro di tesi ha voluto, in concreto, approfondire come, nel rapporto di lavoro, debba essere effettuato il trattamento dei dati personali dei lavoratori, i soggetti coinvolti nel trattamento e l’assunzione di informazioni relative allo stato di salute del dipendente. Nel terzo capitolo viene esaminata la disciplina concernente l’obbligo del datore di lavoro di fornire al lavoratore le informazioni relative alle condizioni applicabili al rapporto di lavoro, partendo dal D.lgs. 152/1997 sino ad arrivare al nuovo D.lgs. 104/2022 (c.d. Decreto trasparenza), che ha dato attuazione alla Direttiva (UE) 2019/1152, attinente alle condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili.
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