Riassunto analitico
La tesi si propone di analizzare i reati di addestramento con finalità di terrorismo anche internazionale, e soprattutto il caso di auto-addestramento, ex art. 270 quinquies c.p., di arruolamento e attività con finalità di terrorismo con finalità di terrorismo anche internazionale ex art. 270 quater c.p. e di organizzazione di trasferimenti con finalità di terrorismo ex art. 270 quater.1 c.p., introdotti nell'ordinamento italiano dal d.l. n. 7 del 18 febbraio 2015 (convertito con l. 43/2015) al fine di contrastare il fenomeno dei foreign fighters e dei lupi solitari, nati a seguito della proclamazione del Califfato. Il ragionamento parte dall’analisi degli eventi storico-politici che hanno ingenerato il fenomeno e dei concetti religiosi su cui si fonda l’ideologia jihadista. Prosegue con la valutazione dell’attualità del dibattito sul diritto penale del nemico e lo stato d’eccezione in Italia, in particolare con una valutazione sull’opportunità di prevedere una clausola esplicita all’interno della Costituzione italiana a partire dalla situazione posta in Francia dalla Loi n° 55-385 du 3 avril 1955 relative à l'état d'urgence. L’ultima parte tratta, infine, dell’analisi della legislazione internazionale (risoluzione ONU 2178 (2014), della disciplina comunitaria (direttiva 2017/541/UE) e del d.l. n. 7 del 2015 con particolare attenzione alla criminalizzazione delle condotte passive, in particolare tramite un confronto tra la disciplina italiana e le medesime previsioni introdotte nell’ordinamento francese dalla Loi n° 2016-819 du 21 juin 2016.
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