Riassunto analitico
Introduzione: I tumori localmente avanzati della tiroide costituiscono una evenienza infrequente ma di notevole importanza dal punto di vista clinico. Tra tutti i fattori prognostici conosciuti e valutabili per i tumori tiroidei, l'infiltrazione a carico di strutture extratiroidee rappresenta quello con il maggiore impatto sulla sopravvivenza a breve e lungo termine. E' riconosciuto il ruolo centrale della chirurgia nella gestione di questi pazienti; permangono però discussioni sulle caratteristiche di estensione e radicalità che l'intervento dovrebbe avere. Pazienti e metodi: Sono stati selezionati 23 pazienti con tumori tiroidei localmente avanzati (stadio pT4, non anaplastici) trattati presso la clinica di Otorinolaringoiatria del Policlinico di Modena nel periodo 1/2003-6/2015. Sono quindi state valutate OS, CSS, gli interventi eseguiti, i margini di resezione ottenuti e le complicanze post-operatorie intervenute. Risultati: i pazienti del campione presentano età media 71,52 anni e rapporto M:F di 1:1,3. 18 pazienti si presentavano con tumore primitivo e 5 con recidiva localmente invasiva. Il 43,40% presentava carcinoma papillare, il 30,40% carcinoma follicolare, 8,70% carcinoma midollare e il 17,4% carcinoma scarsamente differenziato. Invasione del nervo laringeo ricorrente era presente nel 47,83% dei pazienti, invasione tracheale era presente nel 47,83%, invasione laringea nel 30,43%, invasione esofagea nel 26,09% ed invasione vascolare nel 13,04%. La sede di invasione è stata trattata 17 volte con resezioni parziali a carico dell'organo in oggetto, mentre 23 volte sono state utilizzate resezioni totali. Un singolo paziente può aver subito più tipi di resezioni se in presenza di invasione a carico di più di un organo. Gli interventi eseguiti hanno ottenuto nel 48% dei casi margini R0 e nel 52% dei casi margini R+, gli R0 sono stati ottenuti principalmente grazie a tecniche di resezione totale. Complicanze post-operatorie sono intercorse in circa il 39% dei pazienti, di questi solo il 23,5% ha necessitato il re-intervento. La degenza media osservata è stata di 18 giorni. Il 34,5% dei pazienti è andato incontro a recidive locali, le quali sono state determinate nel 75% dei casi da margini R+ e nel 25% dei casi da margini R0. Inoltre il 30% dei pazienti ha sviluppato recidive metastatiche. Il Local Control ad un anno dall'intervento è stato mantenuto dal 69,5% dei pazienti, mentre a 3 e 5 anni è stato mantenuto dal 65,21% dei pazienti L'Overall Survival (OS) osservata a 3 e 5 anni è risultata del 39%, mentre la Cause Specific Survival (CSS) è risultata a 3 e 5 anni del 48%. La CSS di pazienti R0 è risultata molto superiore rispetto alla CSS di pazienti R+ (70% vs 20%). Non si sono notate invece particolari differenze tra OS o CSS nel confronto tra pazienti con diversa istologia o pazienti con e senza metastasi alla diagnosi, in particolare nel breve periodo (primi 3 anni). Conclusioni: Grazie ai risultati del nostro studio, possiamo confermare l'importanza di effettuare un intervento chirurgico quanto più radicale possibile, dato che la mortalità nel breve termine (0-3 anni) è da imputare principalmente alla patologia locale. La fattibilità dell'intervento viene confermato anche alla luce delle complicanze post-operatorie, la cui incidenza non è stata elevata e la gravità è risultata bassa. Infine, grazie al confronto con altre casistiche, abbiamo osservato come i soggetti nel campione analizzato presso il nostro Centro siano stati colpiti da neoplasie con comportamento più aggressivo rispetto alla media. Tale dato potrebbe derivare dalla corretta gestione diagnostica e terapeutica dei tumori tiroidei nel nostro territorio negli ultimi 10 anni.
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