Riassunto analitico
PREMESSA: Abbiamo testato un gruppo di 21 pazienti affetti da artriti infiammatorie (Artrite reumatoide, Spondilite anchilosante, Artrite Psoriasica) in trattamento come farmaco l’anticorpo monoclonale Infliximab (IFX). Successivamente ciascun paziente è stato visitato clinicamente e sottoposto ad esami ematochimici e clini metrici. Il nostro scopo è stato quello di rilevare la presenza (o assenza) di Anticorpi Anti Infliximab (AAI) in quei pazienti che mostravano un peggioramento obiettivamente rilevabile della malattia di base (riacutizzazione); inoltre, abbiamo tentato di individuare un legame tra questi segni e i livelli sierici del farmaco. METODI: 21 pazienti sono stati inizialmente visitati presso l’U.O. di Reumatologia del Policlinico di Modena, dopodiché sono stati sottoposti al TNFα Blocker Kit presso il NOCSAE di Baggiovara (usando dei cut-off di valori ≥ 10 AU/ml per i livelli di AAI e ≤ 3, ≥ 7 μg/ml per i livelli sierici di IFX), poi ri-visitati utilizzando gli score di DAS28 (AR e AP) e BASDAI (SPA), per rilevare un peggioramento della malattia di base. RISULTATI: Nel campione oggetto di studio 4 pazienti su 21 sono andati incontro a riacutizzazione nel periodo compreso tra la misurazione di AAI e i rilevamenti clinici, e 8 su 21 hanno sviluppato anticorpi contro IFX. Abbiamo riscontrato dati statisticamente significativi che illustrano come tutti i pazienti riacutizzati (n=4) risultino positivi per incrementati valori di AAI. Inoltre negli stessi soggetti sono stati trovati spesso elevati livelli di ANA, nonché valori sierici fuori dal range terapeutico di IFX. CONCLUSIONI: Analizzando i nostri dati abbiamo trovato prove che livelli sierici sia di AAi che IFX fuori dai range terapeutici sono associati ad una riacutizzazione della malattia di base nei soggetti affetti da artriti. Questi risultati suggeriscono che misurare periodicamente tali livelli sierici di AAI e IFX (almeno in questi sottogruppi di pazienti reumatologici) potrebbe essere un valido modo per anticipare le riacutizzazioni dando modo al clinico di sapere quando modificare la terapia farmacologica passando ad un altro DMARDs o un biosimilare.
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Abstract
BACKGROUND: We tested a group of 21 patients affected by inflammatory arthritis (Rheumatoid Arthritis, Ankylosing Spondilitis and Psoriatic Arthritis) using the monoclonal antibody drug Infliximab (IFX), then each patient has been visited clinically and subjected to scale evaluation and blood test. Our purpose was to detect the presence (or absence) of Anti drug Antibody (ADA) against Infliximab on those patients who had a clinically detectable worsening of basic disease; moreover we tried to find evidence between these aspects and serum Infliximab levels.
METHODS: 21 patients were visited initially to the Rheumatolgy Operative Unit of Modena Policlinico; then subjected to TNFα Blocker Kit at NOCSAE in Baggiovara (significant values criteria were ≥10 AU/ml ADA levels and ≤3, ≥7 μg/ml Infliximab level), then re-visited using DAS28 score (AR, AP) and BASDAI score (SPA) to detect a worsening of basic disease.
RESULTS: In the sample of our study 4 out of 21 patients riacutized in the period between ADA detection and clinical measurements, and 8 out of 21 developed ADA against IFX. We obtained statistically significant findings that all the riacutized patients (n=4) were positive for increased levels of ADAs. Moreover, in the same patients were find elevated Anti Nucleus Antibodies (ANA), and often an out of range values of serum IFX.
CONCLUSION: Analysing our data we found evidence that both serum ADA levels and serum IFX levels out of ranges were correlated to a worsening disease in arthritis carrying patients. These findings suggest that periodical testing both ADA and IFX levels in a sub-population of rheumatologic patients should be considered as a relevant exam to know how early switch pharmacological therapy with a different DMARDs or a biosimilar drug.
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