Riassunto analitico
La complessa vicenda dell’accertamento dello stato di figlio legittimo e quella dello stato di figlio naturale che si ritrovano nella normativa costituzionale e sopranazionale, nel codice civile e nelle leggi ad esso collegate, e a quella sulla procreazione assistita, vanno studiate ponendo innanzi tutto al centro l’interesse del figlio, e poi gli altri del presunto padre e/o della madre, in modo da realizzare, secondo quanto disposto dalla legge n.219 del 10 dicembre 2012, sul riconoscimento dei figli, attraverso i relativi decreti attuativi, anche nel sistema delle azioni, la piena equiparazione di stato giuridico dettata dal rinnovato art.315 c.c. Il metodo di indagine è dettato dal principio costituzionale di eguaglianza sostanziale che indirizza l’interprete verso il bilanciamento degli interessi che fanno capo agli status familiari. Tale impostazione viene delineata dalle numerose riforme e revisioni delle leggi, dall’evoluzione storico-sociale degli individui, tuttavia, tornando indietro nel tempo e analizzando da vicino la posizione del figlio nelle epoche precedenti, si nota una netta differenza dello status filii. Proprio per tale motivo, all’interno di questo testo ho preferito partire dalla parte storica, analizzando tutti gli aspetti della famiglia e del figlio all’interno di essa, per poter paragonare al termine del lavoro, e mettere in luce i grandi cambiamenti, in positivo, verificatesi nel corso degli anni. Nonostante ciò, ci tenevo a sottolineare anche delle lacune, tuttora esistenti, nell’ambito della questione riguardante la filiazione. A titolo esemplificativo si noti che tuttora vi sono casi in cui non è possibile il riconoscimento del figlio, piuttosto che il difficile inserimento del figlio riconosciuto nato da una relazione extraconiugale nella famiglia legittima fondata sul matrimonio. Vi sono molti casi in cui, pur avendo riconosciuto il bambino, il genitore non sempre attiene all’obbligo degli alimenti, e il sistema giudiziario non sempre è efficace nell’intervenire per rimediare a tale situazione. All’interno di questa tesi vorrei osservare ed analizzare più da vicino l’ultima riforma della filiazione, le sue lacune, le modifiche che ha introdotto e il processo di adeguamento al sistema giudiziale vigente. Alla fine di questo testo ho preso in considerazione anche il ruolo processuale del minore, nelle questioni che lo riguardano direttamente, il passaggio dalla mera audizione all'ascolto del minore, tutto ciò per sottolineare maggiormente la protezione che lo Stato gli riserva, come un individuo socialmente più debole e bisognoso di una maggiore tutela e riguardo. Lo scopo di questa tesi è dimostrare che l’individuo che è stato concepito in circostanze per lui non favorevoli, e che quindi potrebbe risentirne di questa situazione nel futuro, non ha colpe, e perciò è necessario assicuragli un’esistenza dignitosa al di là delle altre circostanze esterne.
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