Riassunto analitico
Il fenomeno usurario, inteso sia sotto il profilo penalistico che sotto il versante più strettamente civilistico, è da sempre stato oggetto di un serrato dibattito in dottrina e in giurisprudenza, tutt’ora di stringente attualità, nonché argomento di notevole interesse per gli studiosi del diritto, per i numerosi dubbi interpretativi e le incertezze applicative che ancora oggi genera. Il presente elaborato, per esigenze sistematiche, nel primo capitolo, inquadra il fenomeno da un punto di vista normativo ponendo l’attenzione sulle principali problematiche venutesi a creare sull’argomento. Nello specifico, si analizza l’usura prima e dopo le rilevanti modifiche introdotte dalla Legge 7 marzo del 1996, n. 108 sia sotto il profilo penale, con le modifiche apportate all’art. 644 c.p., che sotto il profilo civile, con le modifiche introdotte all’art. 1815, comma secondo, c.c.. Nel dettaglio, sotto il versante penale, la disamina si sofferma sull’analisi delle tre fattispecie di usura venutesi a creare: l’usura c.d. oggettiva o in astratto, nascente dal superamento del limite costituito dal c.d. tasso usurario, l’usura c.d. soggettiva o in concreto, ancora legata all’individuazione degli elementi tipici della norma incriminatrice penale e dunque allo squilibrio tra le prestazioni determinato dalle difficoltà economiche o finanziarie della vittima, ed infine l’usura c.d. reale, caratterizzata dal fatto di essere la sola fattispecie d’usura a non riferirsi alla nozione di denaro ma al più semplice requisito del percepimento di “altre utilità”. Per quanto concerne, poi, l’ambito civilistico si analizza l’unica disposizione espressamente riformulata: l'art. 1815, comma secondo, c.c., relativo agli interessi usurari nel mutuo. Dopo una ricostruzione del quadro normativo di riferimento, si procede, nel capitolo secondo, con l’esame dei più rilevanti contenziosi tra banca e cliente. Più in particolare, in prima battuta, si esamina la problematica inerente alla necessità o meno di inserire la commissione di massimo scoperto nel calcolo del T.E.G. L’ulteriore questione giuridica attiene alla rilevanza degli interessi di mora ai fini della determinazione dell’usurarietà della prestazione creditizia ed infine si affronta con maggior specificità il problema dell'usurarietà sopravvenuta, con particolare riferimento alla situazione in cui il tasso di interesse diventa usurario in corso di rapporto. La trattazione si conclude, al capitolo terzo, con l’analisi, in un’ottica di prevenzione, degli strumenti messi a disposizione dal legislatore alle vittime di usura.
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