Riassunto analitico
La presente tesi focalizza l’attenzione sul ruolo che può giocare la cultura nelle strategie di marketing. Molte imprese, al fine di raggiungere al meglio i loro obiettivi e di soddisfare i bisogni della clientela, devono immergersi nella cultura e nella società in cui vogliono insediarsi. Piccole incomprensioni potrebbero causare conseguenze ed effetti negativi. La prima parte della tesi è un’introduzione al vasto mondo della cultura accompagnato da un’attenzione delle teorie di vari studiosi la cui più significativa è quella svolta da Hofstede. Inoltre, si è voluto fare qualche accenno alla comunicazione pubblicitaria e alle strategie di adattamento e standardizzazione. La prima sostenuta da Theodoro Livitt il quale afferma che con la globalizzazione il mondo sta diventando sempre più omogeneo e le culture stanno convergendo e dunque la strategia di standardizzazione sarebbe sufficiente per rispondere ad esigente di consumatori simili nel mondo. Piano criticato da chi sostiene un adattamento alla cultura per rispondere alle esigenze della clientela, strategia di adattamento ispirata agli studi di Hofstede. Inoltre, troviamo una terza strategia la quale nasce dalla fusione delle due precedenti: glocalizzazione. Dopo aver fatto una breve introduzione del contesto giuridico, religioso, demografico ed economico dei paesi musulmani, focalizziamo la nostra attenzione sul punto principale dell’elaborato. La cultura e in modo particolare la religione, che in questo caso viene rappresentata dall’ Islam, hanno un impatto significativo sulle strategie pubblicitarie e sull’ elaborazione dei messaggi pubblicitari. Le imprese non possono esimersi dal non prendere in considerazione la religione nei contenuti pubblicitari. La parte finale della tesi è dedicata all’analisi della figura femminile rappresentata e percepita nella società attraverso i media e il ruolo attivo delle donne per un cambiamento in senso positivo. Infatti se è vero che dal punto di vista legislativo si sono fatti passi da gigante in fatto di uguaglianza di genere, da quello dell’immagine e dell’opinione pubblica c’è molta strada da fare.
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