Riassunto analitico
Il presente lavoro affronta il tema della piccola impresa e prende forma partendo da un’analitica esegesi dell’art. 2083 c.c. Lo studio dell’art. 2083 c.c., in cui vengono definiti i piccoli imprenditori, risulta un momento essenziale nella trattazione del tema e ci permette di addentrarci approfonditamente nella figura del piccolo imprenditore, così come voluta dal codice civile. Di qui è apparso necessario soffermarsi sulla figura dell’artigiano, la cui disciplina è stata oggetto di varie modifiche normative, a far tempo dalla pubblicazione della Costituzione sino ai tempi più recenti. L’artigianato è un settore economico di rilievo e merita una parentesi a sé stante, in cui ci si può e deve soffermare con diligenza sulle normative che l’hanno caratterizzato, a livello sia nazionale che regionale. Non sarebbe poi coerente discorrere riguardo al piccolo imprenditore, senza affrontare la problematica ed annosa questione dei rapporti di tale figura con la legge fallimentare. Questa tesi analizza numerose modifiche legislative e le diverse questioni giurisprudenziali che si sono susseguite negli anni e che hanno animato il diritto fallimentare. Attraverso lo studio delle iniziative riformatrici e con il sostegno di esperti della crisi d’impresa, si è tentato di risolvere il difficile quanto incompatibile rapporto tra codice civile e legge fallimentare. Determinante poi è l’esame della recente disciplina sul sovraindebitamento, formulata ad hoc per le piccole imprese. Può o non può fallire il piccolo imprenditore? Come può, il piccolo imprenditore, affrontare il proprio stato di crisi? La piccola impresa è sempre più motore dell’economia comunitaria e questo non sfugge alle istituzioni aldilà dei confini, le quali hanno da subito sentito il dovere di proteggerla per incentivarla. Ecco perché il nostro studio si snoderà, infine, attraverso gli interventi, le innovazioni e le risposte dell’Unione europea, ovvero di qualche Stato membro esemplare.
Jacopo Rocca, Matricola 66507.
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