Riassunto analitico
Negli ultimi anni il nostro Paese è stato investito da una serie di radicali riforme operanti nel mondo del lavoro, che hanno apportato cambiamenti fondamentali incidenti sia sul pubblico impiego che su quello privato, all'insegna eall'utilizzo sempre più massiccio di forme contrattuali atipiche. Suddiviso in tre capitoli, il presente elaborato si propone pertanto di analizzare una tipologia contrattuale in particolare: il contratto a termine. Considerato come sinonimo di precarietà, esso si distacca dal modello del rapporto di lavoro a tempo indeterminato, caratterizzato dalla garanzia di stabilità del posto di lavoro, consentendo alle imprese di conformare le assunzioni ad esigenze aziendali specifiche. La trattazione dunque si apre con un capitolo recante un excursus storico che tenta di ricostruire l'evoluzione della normativa italiana relativa al contratto a tempo determinato, con particolare riferimento alla riforma posta in essere attraverso il Decreto Legislativo n. 368 del 2001, alle modifiche introdotte dalla legge n.133 del 2008 ed alla Direttiva comunitaria 99/70/CE, relativa all' “Accordo quadro sul lavoro a tempo determinato” intervenuto il 18 Marzo del 1999. Il secondo capitolo invece, aderendo maggiormente al titolo della tesi, si sofferma sugli aspetti fondamentali dell'utilizzo del contratto a termine nel pubblico impiego, mettendo in evidenza i limiti e le derivanti carenze di tutela poste nei confronti dei lavoratori assunti in questo modo. La sentenza della Corte di Giustizia europea del 26 Novembre 2014 ha finalmente condannato lo Stato italiano, giudicato incapace di predisporre misure in grado di prevenire l'esercizio abusivo di contratti a termine nel pubblico impiego; una sentenza storica alla quale si è giunti attraverso un percorso travagliato prontamente descritto all'interno dell'elaborato, costituito dalle pronunce precedenti della Corte di Cassazione, della Corte Costituzionale e degli stessi giudici comunitari. Il secondo capitolo contiene inoltre un approfondimento relativo all'utilizzo dell'istituto in esame all'interno del comparto scuola, con particolare riferimento alla responsabilità dirigenziale ed alla tematica del risarcimento del danno derivante dal suddetto esercizio abusivo. Il terzo capitolo prende le mosse dalle modifiche poste in essere dalla L. 78/2014, ponendo in risalto la graduale evoluzione del contratto a termine "acausale", che rappresenta ormai la forma “regolare” di rapporto di lavoro a tempo determinato, dopo aver soppiantato il riferimento alle esigenze di carattere tecnico, produttivo o sostitutivo il quale ha caratterizzato il ricorso all'istituto sopra indicato per oltre un decennio. Gli ultimi paragrafi, infine, si incentrano sul coordinamento tra la disciplina generale del contratto a tempo determinato posta all'interno del D.Lgs 368/01, così come modificata dalla L. 78/2014 e quella "speciale" contenuta nel D.Lgs 165/01, soffermandosi sulla compatibilità e l'eventuale applicabilità delle novità introdotte ai rapporti di lavoro di pubblico impiego.
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