Riassunto analitico
Questa tesi si pone l’obiettivo di analizzare il processo Amministrativo sotto il profilo della tempestività e della effettività della tutela, due parole chiave dell’ordinamento, la cui conoscenza è imprescindibile quando ci si approccia alla suddetta materia. In particolare ho cercato di analizzare come tali principi si articolano nel nostro sistema sotto il profilo del potere cautelare e della sentenza in forma semplificata. Per comprendere a pieno a materia è stato necessario soffermarsi sul concetto di tutela in senso generale e sistemico, al di là dei confini amministrativi. A questo scopo ho citato la sentenza Torreggiani, con la quale l’Italia è stata ammonita dalla Corte di Strasburgo per la violazione dell’art 3 della Convenzione che stabilisce il divieto di tortura, pene o trattamenti inumani o degradanti, stabilendo un termine della durata di un anno per porre rimedio alla suddetta violazione. Questa sentenza, definita per sua importanza “pilota”, è fondamentale per comprendere l’importanza nel nostro sistema tutela e come un suo abuso possa comportare risvolti drammatici, e talvolta anche disumani. Per comprendere la ratio delle misure cautelari e della sentenza in forma semplificata, e come operino nel nostro sistema, è stata necessaria una analisi approfondita dei concetti di tempestività e celerità, alla luce del Codice del processo amministrativo che collocando all’art. 1 il principio di effettività prevede che la giurisdizione amministrativa assicuri una tutela piena ed effettiva secondo i principi della Costituzione e del diritto europeo. Ciò significa, che il giudice amministrativo, pur confrontandosi con la pubblica amministrazione, che è titolare di un potere discrezionale, che non le può essere sottratto, deve garantire al cittadino una tutela che sia adeguata rispetto alla posizione dedotta in giudizio e che corrisponda a tutte le potenzialità sostanziali che tale posizione riveste. Il processo non può essere qualcosa di meno né dare un qualcosa di meno di quello che i principi costituzionali, la disciplina comunitaria, la legislazione riconoscono al cittadino nei confronti della pubblica amministrazione. Infine, ho posto l’attenzione alla sentenza n.30/2012 del Consiglio di Stato, avente ad oggetto una gara di appalto pubblico aggiudicata con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, nella quale un concorrente che ingiustamente era stato escluso propone ricorso. Dall’analisi del caso suddetto, risulta chiaro come i due principi oggetto della mia ricerca operino nel caso concreto.
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