Riassunto analitico
L'elaborato intende affrontare il tema della relazione tra razzismo e mondo giuridico italiano principalmente attraverso l’esame della rivista «Il Diritto Razzista, pubblicata bimestralmente a partire dal 1939 e pubblicata fino al 1942. Questo periodico si può collocare tra la pubblicistica di propaganda a sostegno della svolta razzista alimentata dal regime soprattutto a partire dal 1938. La rivista aveva l'obiettivo di analizzare la dottrina, la legislazione e la giurisdizione razziale. Essa risultava essere l'esaltazione dei principi di un 'razzismo giuridico'. Al periodico collaborarono illustri giuristi dell'epoca. Eppure, il direttore della rivista, l’avvocato Stefano Mario Cutelli, non era nome noto negli ambienti che contavano del regime, non essendo né un politico né un accademico. Ci si deve chiedere come sia stato possibile, nelle dinamiche politico-culturali che girano attorno all’implementazione in Italia di un razzismo di Stato, per un uomo di nessun particolare rilievo per l’establishment fascista, dar luogo a una iniziativa appoggiata da così alti livelli. Da qualche decennio a questa parte la storiografia si è concentrata nello studio della cultura fascista, superando un vecchio giudizio che respingeva tutto ciò che era legato al ventennio al di fuori del mondo della cultura. In considerazione dell’esigenza di gettar luce non solo sulle vicende quanto sulle dinamiche politiche che ruotano intorno al 1938 e alle leggi contro gli ebrei, la vicenda di Cutelli e delle sue iniziative editoriali è quanto mai interessante.
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