Riassunto analitico
Le Autorità amministrative indipendenti, nate negli Stati Uniti più di cento anni fa, con il nome di Indipendent Regulatory Commission, si sono sviluppate, prima nell’Europa occidentale, e a seguire in Italia, tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta dello scorso secolo. La genesi del fenomeno delle Autorità indipendenti, va letta alla luce dello sviluppo dell’organizzazione dell’apparato amministrativo statale e del riparto delle competenze da questo operato. Di fronte all’evoluzione tecnologica, alla globalizzazione e alla crescita di nuovi bisogni diffusi nella coscienza sociale, il legislatore si rende conto di non essere più in grado di gestire problemi in modo ragionevole, provvede perciò ad istituire nuovi organismi, indipendenti dalla politica, per farsi carico di amministrare, attraverso competenze tecniche, il nuovo assetto sociale nel migliore dei modi possibile, attenti in particolare alle evoluzioni della realtà economica-sociale. Le Autorità indipendenti rappresentano quindi la soluzione efficace, rimediata dal legislatore, per far fronte ad un esigenza di gestione pubblica in determinati settori e ad una certa distanza dall’influenza del potere politico. Questi settori, definiti “sensibili”, sono destinati a evolversi nel tempo, e perciò richiedono forme di intervento flessibili e tempestive, in grado di rispondere alle esigenze dovute dalle continue trasformazioni. Dall’Antitrust, alla Consob, dal Garante per la comunicazione all’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico, moltissime sono le Autorità diffuse nel nostro Paese, con il compito di regolare, controllare, vigilare, sanzionare e autorizzare. Tuttavia, nonostante il loro riconoscimento e accoglimento nell’ordinamento italiano, a vent’anni dalla loro istituzione, sono fatti bersaglio di molte polemiche, come, ad esempio, la questione relativa al deficit di legittimazione politico-rappresentativa. Nel presente elaborato, oltre a essere trattato il tema generale delle Autorità amministrative indipendenti, si delineano i principali aspetti dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico, quali: la natura, la funzione di regolazione e la potestà sanzionatoria. Da ultimo, particolare interesse riveste, il potere dalla stessa Autorità, di chiudere procedimenti sanzionatori “senza accertare l’infrazione”, attraverso l’utilizzo di un istituto giuridico innovativo quale l'istituto degli “impegni”, che agevola, per molti aspetti, i soggetti responsabili di violazioni. Esso è comunque oggetto di feroci critiche. Di certo l’effetto, degli impegni, più criticato è quello di essere fin troppo favorevole nei confronti del trasgressore svalutando il fondamentale effetto di deterrenza delle sanzioni inflitte in conseguenza di illeciti regolatori e anticoncorrenziali
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